Welfare
In attesa del Papa alla Camera. Indulto, è la volta buona?
Casini è favorevole, Ciampi lo incoraggia. E il vincolo dei due terzi sta per essere superato...
La sequenza di messaggi e segnali è significativa e, per una volta, fa ben sperare. Prima l?annuncio della visita del Papa a Montecitorio, il prossimo 14 novembre. Si parla di un discorso del Pontefice che riprenderà il tema del perdono anche per i carcerati, come già aveva fatto con forza al Giubileo. Poi il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi che, nella sua visita al carcere di Spoleto, ha indicato proprio nel sovraffollamento il male principale del sistema penitenziario italiano. Ed ecco che subito la questione della riforma dell?ordinamento carcerario torna al centro del dibattito. Più dignità per i detenuti, carceri meno affollate, ricorso alle misure alternative alla detenzione, i temi sul tappeto. «I penitenziari sono obsoleti, inadeguati, quasi sempre sovraffollati», riconosce il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, che però subito dopo aggiunge, proprio davanti a Ciampi: «Spetta al Parlamento italiano decidere se aprire le porte delle prigioni o invece non arrendersi».
Ma sono stati, non a caso, gli agenti della polizia penitenziaria, i ?baschi azzurri? (42mila in tutt?Italia), a lanciare un chiaro messaggio che va nella direzione indicata dal Papa, da Ciampi e ribadita dal presidente della Camera, Pierferdinando Casini («Il problema del sovraffollamento è reale»). Alla fine della cerimonia per la festa del loro Corpo, infatti, tutte le principali sigle dei sindacati che li rappresentano (Sappe, Osapp e Cgil) si sono espresse a favore di un provvedimento d?indulto. Intanto il Sidipe, il sindacato dei direttori penitenziari, conferma il suo ?stato di agitazione? e minaccia scioperi ma Castelli mantiene la linea dura e nella sua idea che un provvedimento di clemenza sia un cedimento trova concorde An e la Lega, che si oppongono nettamente a ogni trattativa in merito. Ma la stessa maggioranza di governo, come è noto, non è troppo unita sul tema. Ben diversa, infatti, la posizione del presidente della commissione Giustizia della Camera, l?avvocato Gaetano Pecorella (FI): «L?indulto è una misura che consentirebbe di porre rimedio alla gravità del sovraffollamento». Dal fronte dell?opposizione, mentre la Margherita attacca Castelli giudicandolo del tutto ?inadeguato? ad affrontare il problema carceri, Giovanni Russo Spena (Prc) invita tutto il centrosinistra a spingere per l?amnistia e l?indulto. Ma anche l?opposizione è divisa, Ds in testa. Un disegno di legge approvato dalla commissione Affari costituzionali della Camera, infatti, prevede la maggioranza assoluta anziché il quorum dei due terzi per approvare leggi di amnistia e indulto: il provvedimento è stato approvato con l?assenso di tutti i gruppi, tranne Ds e Lega. Il testo modifica la Costituzione e avrà quindi bisogno di una ?doppia lettura? da parte del Parlamento. Si tratta di un?iniziativa dei Verdi che hanno presentato due proposte di legge intorno ai quali si sono coagulati i consensi trasversali dei due Poli. Nella discussione, però, i Ds hanno più volte espresso la contrarietà a tale ipotesi. Ora dovrà esprimere un parere la commissione Giustizia della Camera e, dopo, il testo andrà in aula della Camera. Guarda caso, a partire dal 18 novembre. Cioè subito dopo la visita del Papa. In molti sperano che il Pontefice «dia coraggio ai politici», come fanno in un appello Sergio Segio e Sergio Cusani di Liberi Liberi. «Anche durante il Giubileo si parlò tanto di indulto e amnistia senza fare nulla», scuote la testa sconsolata la direttrice del carcere di Bollate, Lucia Castellano. «Risultato, delusione e tensioni. I carcerati non vanno più illusi».
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.