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«In arrivo la legge sul 5 per mille»

Sacconi alla Conferenza europea di Venezia: «Ma la copertura sarà decisa di anno in anno»

di Riccardo Bagnato

SAN SERVOLO (Venezia) – 5 per mille? Lo stabilizzeremo per legge, ma senza una copertura economica fissa. Ogni anno si deciderà cosa e come stanziare.  L’annuncio arriva dal ministro Maurizio Sacconi in chiusura della Conferenza europea per le celebrazioni italiane dell’Anno europeo del volontariato “Sussidiarietà e volontariato in Italia e in Europa: valori, esperienze e strumenti a confronto” promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche con l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica Sociali in occasione dell’Anno Europeo del Volontariato. 

‘Per quanto riguarda il cinque per mille, la bella intuizione del collega Tremonti, la nostra intenzione – ha detto Sacconi  – e’ di renderlo strutturale anche se ogni anno in legge di stabilita’ dovremmo valutare quante risorse sono compatibiili con l’andamento della finanza pubblica”. Sacconi ha quindi invitato a considerare il 5 per mille, da parte delle associazioni, un’entrata aggiuntiva su cui, quindi, non fare eccessivo affidamento.

“Noi dobbiamo garantire a questo grande fenomeno che e’ il volontariato italiano un quadro regolatorio piu’ idoneo a sostenerlo e promuoverlo”. Ha detto Sacconi, ricordando che il CDM ha varato un disegno di legge di riforma del codice civile per quanto riguarda le attivita’ non profittevoli, ”affinche’ possano acquisire personalita’ giuridica in forme piu’ semplici e possano flessibilmente adattare i propri statuti, nonche’ avere una regolazione piu’ idonea a operare”.

 ”Allo stesso tempo – ha riferito il ministro – stiamo concludendo la regolazione in materia di sicurezza e salute nel lavoro e sarebbe stato colpevole assimilare del tutto i volontari al lavoratore dipendentementre invece abbiamo scelto di assimilarli prevalentemente al lavoratore autonomo”. Il Governo sta promuovendo, pertanto, un quadro formale in modo tale da non disincentivare il volontariato, anzi, da incoraggiarlo.

Sacconi ha anche parlato dell’emergenza profughi: “Il volontariato”, ha detto, “ha un grannde ruolo nella gestione dei profughi dalla Libia. Ha ragione il professor Giorgio Vittadini a sostenere, come ha fatto in Conferenza, che il volontariato italiano puo’ giocare un grande ruolo oltre Lampedusa nell’impegnativo assorbimento nel territorio di coloro che hanno diritto a restare nel nostro Paese in quanto rifugiati”.

I partecipanti alla conferenza si sono riuniti sull’isola a pochi minuti dalla città lagunare senza però nascondere qualche perplessità come confessa Marco Granelli, presidente CSVnet: «Un rischio che corre l’appuntamento di Venezia è di far parlare poco il volontariato e più le istituzioni e questa è un po’ la tendenza seguita da questo genere di eventi, ma noi dobbiamo essere in grado di farci sentire in questa come in altre sedi».

Non mancano però le prime sorprese. Già nella giornata di ieri di dati offerti nella relazione di Giancarlo Rovati, docente di Sociologia alla Cattolica di Milano, sono stati una piccola novità.

Cresce, infatti, secondo la ricerca, la percentuale dei giovani che dedicano parte del loro tempo alla solidarietà. E se in termini assoluti il loro numero in 10 anni è invece calato (-107 mila) dipende soltanto da una ragione demografica che fa dell’Italia un Paese sempre più vecchio: tra il 1996 e il 2006 i giovani tra i 14 e i 34 anni sono infatti diminuiti di un milione e mezzo. ‘Deficit’ demografico a parte, dunque, se nel ’96 erano sei su 100 i giovani impegnati nel volontario, dieci anni dopo sono saliti a 8,5.

Di seguito alcuni momenti salienti della conferenza grazie a un collaborazione fra Vita e Fonotica.

Emma Cavallaro


Giorgio Vittadini

Maurizio Sacconi

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