Politica
In arrivo i 30 milioni
A giorni l'ok di Tremonti per le agevolazioni 2010. Lo annuncia Gabriele Toccafondi (Pdl)
Il decreto interministeriale che andrà a “sbloccare” i 30 milioni di euro necessari per chiudere l’annus horribilis delle tariffe postali sarebbe davvero a un passo dalla firma. E’ questo che emerge da via XX Settembre, dove il provvedimento sarebbe davvero pronto alla firma. Un via libera, da parte di Tremonti, indirettamente confermato anche dall’on. Gabriele Toccafondi (Pdl), che con il collega Luigi Bobba (Pd) è stato tra i parlamentari più impegnati sull’affaire tariffe postali.
La questione politica
“Non c’è alcuna volontà politica di non firmarlo, credo sia questione di giorni”, spiega Toccafondi. Che però avverte: “Il via libera al fondo, in questo momento, mi preoccupa assai meno rispetto a quello che succederà l’anno prossimo. Lo Stato italiano, ormai lo sappiamo, non può più versare 300 milioni di euro l’anno per tariffe postali agevolate. A questo punto, davvero, è necessario ritrovare un dialogo, al tavolo editoria, per arrivare a una soluzione accettabile per tutti, sia per il profit che per il non profit”. Sul versante profit, dove grandi editori si sono seduti a contrattare con le piccole realtà diocesane, è successo che, a un passo dall’adozione di una tariffa mediata e accettabile per tutti, qualche colosso editoriale ha deciso di spaccare il fronte per andare a contrattare individualmente direttamente con Poste.
Il caos dei contratti diretti
Nel frattempo sembra che – volontariamente o no – Poste stia applicando la teoria del divide et impera anche nel non profit. Si era detto che a seguito di una serie di contatti tra alcune associazioni e Poste spa era stato possibile individuare un prodotto, il Postatarget creative sperimentale, che fissava, a seconda del volume di invii, la tariffa tra lo 0,14 e lo 0,19.
Ma quanti enti, fino ad ora, sono riusciti ad ottenere questo servizio? I membri di Assif, l’associazione italiana che riunisce i fundraiser, registrano una situazione a dir poco confusa.
“Al momento sono appena una dozzina le sigle della solidarietà che hanno potuto concludere un contratto individuale con tariffe lievemente più basse”, rileva Francesca Zagni, presidente Assif. “Per tutte le altre realtà, anche molto grandi, sembra che non sia possibile nemmeno raggiungere questo obiettivo. Alcune si sono sentite rispondere che non esiste nessun prodotto di questo tipo, altre che l’offerta di Poste si è chiusa ad agosto”.
La situazione è frammentata e dipende dal livello di informazione posseduto dal singolo responsabile commerciale locale. A Roma sono stati conclusi diversi contratti, con clienti non profit di “dimensione” differente. A Milano appena uno, forse due.
Vita è ancora in attesa, finora senza risposta, di un riscontro dal direttivo di Poste per conoscere le ragioni di questa approssimazione informativa e di metodo. “Proprio Poste, che con questa situazione hanno avuto un calo del fatturato che si può registrare tra il 35 e il 38%”, continua Zagni, “Dovrebbero avere tutto l’interesse a definire la situazione fissando una tariffa accettabile e valida per tutti i soggetti del non profit”, conclude, ricordando che Assif continuerà a monitorare la situazione e ad affiancare le delegazioni attivate presso il Dipartimento Editoria e Poste verso una soluzione del problema. “Natale è vicino, non possiamo più aspettare e restare nell’incertezza: le campagne devono andare avanti o il non profit subirà un danno incalcolabile”.
Se Tremonti sbloccherà il Fondo da 30 milioni, sarà possibile chiudere l’anno con maggiore serenità. Ma per il 2011, come ha sottolineato l’on. Toccafondi, la partita resta aperta.
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