Non profit
In America Latina 1 famiglia su 5 ha a capo una donna sola
15 maggio 2003: Giornata Internazionale della Famiglia. Intervita denuncia la crisi di milioni di famiglie in Perù, Bolivia e Guatemala.
di Intervita
In Perù, Guatemala e Bolivia il 20% dei gruppi familiari ha come capo-famiglia una donna sola.
È questo uno dei dati diffusi dal BID, Banco Interamericano di Sviluppo, e dall’INEI, Istituto Nazionale di Statistica ed Informatica del Perù.
Sempre più frequentemente i padri latino-americani sono costretti ad emigrare alla ricerca di una migliore situazione economica, abbandonando così la moglie e i figli, a cui in seguito, nella maggior parte dei casi, negano ogni sostentamento.
Una crescente povertà, una forte disoccupazione e la sempre più diffusa diminuzione degli stipendi sono le cause determinanti di tale fenomeno.
Le famiglie peruviane con a capo una donna rappresentano il 20% dei nuclei familiari dello stato: qui oltre il 95% delle donne deve prendersi carico del mantenimento degli altri componenti, portando avanti i 2/3 delle famiglie presenti nel paese.
Nel paese andino il fenomeno è soprattutto diffuso nelle aree urbane (30%), mentre nelle aree rurali resiste ancora il modello tradizionale e patriarcale della famiglia (23%).
“Il 15 maggio il mondo festeggia la famiglia – sostiene Marco Di Mauro, Direttore Generale Intervita -, mentre in America Latina milioni di famiglie si stanno sgretolando. Non possiamo permettere che la povertà metta in crisi l’istituzione familiare, per questo è necessario portare avanti progetti di sviluppo che arginino il fenomeno.”
“Inoltre, è ancora più grave che molte donne a capo della famiglia – prosegue Di Mauro- siano adolescenti dai 15 ai 19 anni; la maternità prematura le obbliga ad abbandonare la scuola per lavorare in modo poco qualificato e poco remunerato, impedendo così anche un’educazione ai propri figli.”
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.