Animali
In 5mila a Trento contro la Caccia
In migliaia sono scesi in piazza per la manifestazione nazionale della Lega anti vivisezione per chiedere giustizia per gli animali selvatici. «Siamo qui per dare voce a orsi, lupi e tutti gli animali selvatici che vengono continuamente presi di mira da una politica incapace di favorire la convivenza» affermano gli animalisti
di Redazione
«Una manifestazione pacifica, colorata, partecipata e grintosa per dire “No” alla caccia, ai fucili e alla violenza, e per dire “Sì” alla vita e alla convivenza pacifica con tutti gli animali, orsi e lupi compresi». A parlare è Simone Stefani, vicepresidente nazionale Lav e responsabile della sede di Lav Trentino.
Organizzata da Lav a Trento, continua Stefani, «questa manifestazione ha un significato particolare, visto che in questo territorio è iniziata da tempo la guerra della giunta Fugatti contro orsi e lupi, fatta di continui decreti di cattura e uccisione».
La manifestazione nazionale
Sono state oltre 5mila le persone, provenienti da ogni parte d’Italia, che sono confluite sabato 16 settembre a Trento per fermare insieme a Lav il più grande attacco che sia mai stato sferrato contro gli animali selvatici in Italia.
Riunite in un unico grande corteo, sono partite da piazza Dante alle ore 14 e hanno sfilato lungo le vie del centro, alzando la loro voce in difesa dei diritti degli animali, diventati ormai oggetto d’odio di numerose iniziative politiche italiane a livello locale e nazionale.
Non solo orsi e lupi nel mirino
Gli orsi, i lupi e tutti gli animali selvatici vengono continuamente presi di mira da una politica che è incapace di favorire la convivenza fra animali ed esseri umani. Dopo l’orsa JJ4, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, vuole imprigionare a vita anche l’orsa F36, nonostante l’animale non abbia fatto nient’altro che difendere il proprio cucciolo. E oltre agli orsi, Fugatti, seguito dal presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha condannato a morte anche alcuni lupi per aver predato animali non protetti adeguatamente dai loro allevatori.
Ma non si tratta solo di orsi e lupi, così come non è solo una questione dei territori di Trento e Bolzano. La crudeltà contro gli animali selvatici è diffusa su tutto il territorio nazionale.
Con il pretesto del controllo della Peste Suina Africana, ad esempio, che continua indisturbata a diffondersi, il Commissario straordinario della Psa ha decretato l’uccisione di ben 612mila cinghiali l’anno, ricorrendo addirittura al supporto della Marina, dell’Aviazione e dell’Esercito.
Scegli la rivista
dell’innovazione sociale
Sostieni VITA e aiuta a
supportare la nostra missione
E ancora domenica 17 settembre, si è aperta la stagione venatoria e, in seguito all’emendamento “caccia selvaggia” approvato con la Legge di Bilancio 2023, i cacciatori possono sparare ad animali di qualsiasi specie ovunque, anche nei parchi e nelle città italiane, mettendo in pericolo anche la pubblica incolumità con il pretesto del “controllo” della fauna.
Occorre cambiare paradigma
«Noi di Lav, insieme ai cittadini che ci hanno accompagnato», affermano gli animalisti, «abbiamo voluto dire basta a questo scempio e abbiamo dichiarato a gran voce la nostra opposizione ai provvedimenti che permettono uccisioni e catture».
«La nostra presenza in piazza oggi vuole avviare un vero e proprio cambio di paradigma», dichiara Massimo Vitturi, responsabile Lav per l’area animali selvatici. «Non possiamo più permetterci di attendere, dobbiamo rispondere agli attacchi di chi vuole uccidere sempre più animali, essere proattivi e determinati nel chiedere maggiori tutele per animali ed esseri umani, a cominciare dall’abolizione totale della caccia».
Alla manifestazione nazionale organizzata da Lav hanno aderito, fra gli altri, le associazioni: Alleanza Animalista, Animalisti Italiani, Federazione Nazionale ProNatura, Wwf Italia, Anonymous for the Voiceless sezione di Trento, Lndc Animal Protection sezione di Trento.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.