Sostenibilità
In 100 Comuni c’è una gestione forestale sostenibile. Ecco le buone pratiche
PEFC Italia e CISV, in collaborazione con Cospe, GVC, hanno realizzato la ricerca nell’ambito del progetto europeo “Educating to sustainable and responsible management of the forests in the world”
di Redazione
L’indagine, dal titolo "Buone pratiche nel settore forestale", ha coinvolto 20 realtà in otto diverse Regioni, per un totale di oltre 100 comuni, una superficie complessiva di più di 116.000 ettari e centinaia di migliaia di residenti.
Le realtà esaminate, su territori di proprietà sia pubblica che privata, sono state scelte tra quelle in possesso di una certificazione forestale, che ne riconosce i comportamenti virtuosi nella gestione del patrimonio boschivo. L‘indagine ha evidenziato come molte comunità, pur vivendo in territori a economia marginale, proprio nella gestione sostenibile delle foreste e nelle attività a essa connesse (artigianato, turismo montano, attività didattiche, commercio di prodotti del bosco, ecc.) trovano motivo di permanenza e di presidio. Tante micro-economie, dalla zootecnia di montagna al piccolo artigianato, e molti valori culturali e tradizionali si legano strettamente alle “buone pratiche” di gestione.
In allegato un abstract delle best practices.
Paradossalmente, spiega l’autore della ricerca Antonio Brunori, «gli stessi protagonisti delle filiere forestali non sembrano sempre consapevoli del tesoro che si trovano tra le mani, lamentandosi della bassa remunerazione generata dalla gestione dei boschi».
Interrogati su quali possano essere gli impatti sulla componente sociale, proprietari e gestori forestali segnalano soprattutto gli effetti sull’occupazione e le attività ricreative. Può trattarsi ad es. di iniziative per la promozione del territorio e dei prodotti tipici, come per il fungo di Borgotaro (Pr), con sagre ed eventi a tema e con l’Happy Ticket, l’offerta di un tesserino per la raccolta a chi pernotta nelle strutture convenzionate. Un posto di rilievo riguarda anche il turismo e gli sport naturalistici, come lo spettacolo “Neve Ghiaccio” nel comune di Lusiana (Vi), gara di rally automobilistico su fondo ghiacciato e innevato; le gare di mountain bike della “Macchia Faggeta” sul monte Amiata (Si); o il soft air, tiro tattico sportivo basato su tecniche militari nel Comune di Roana (Vi).
«Oggi occorre rendere più consapevoli sia i gestori forestali sia l’opinione pubblica dei valori non monetizzabili della pratica forestale attiva», conclude Brunori, «tanto più importanti in un Paese come il nostro, al 6° posto in Europa per estensione delle aree boschive ma al penultimo per uso attivo del patrimonio forestale».
Tutti i dati su www.forestintheworld.org/gp-italia
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