Formazione

In 10 anni triplicati gli studenti stranieri negli atenei Italiani

Lo rivela l'Osservatorio sugli studenti stranieri iscritti nelle univesrità italiane presentato da MoneyGram

di Redazione

MoneyGram, società leader nei trasferimenti internazionali di denaro con 200 mila agenti in 190 paesi nel mondo, presenta l’Osservatorio sugli studenti stranieri iscritti alle università italiane (elaborazioni Università degli Studi di Roma Tre su dati OCSE 2010).
Lo studio è stato illustrato oggi dal Prof.Pasquale De Muro della ”Università degli Studi di Roma Tre”, in occasione della inaugurazione del Master in Human Development and Food Security e della cerimonia di assegnazione di sei borse di studio fornite da MoneyGram.
Le borse di studio MoneyGram per la partecipazione al Master sono state assegnate secondo criteri di merito a sei studenti di origine straniera, attivi nell’ambito della cooperazione internazionale.
MoneyGram finanzia tali borse di studio nell’ottica di contribuire allo sviluppo di adeguate professionalità nei principali paesi di destinazione delle rimesse degli immigrati, settore che rappresenta il suo core business.
Secondo gli ultimi dati disponibili gli studenti stranieri in Italia rappresentano solo il 3% del totale, contro il 3,6% della Spagna, il 10,9% della Germania, l’11,2% della Francia e quasi il 20% del Regno Unito.
Tale percentuale cresce ancora per l’Australia e la Nuova Zelanda, per cui il dato sale rispettivamente al 23,6% e al 24,4%. Nei paesi dell’OCSE la percentuale media è dell’8,5%, contro il 4,8% della media europea.
In tale contesto l’Italia resta uno dei paesi in cui tale fenomeno è meno accentuato, nonostante il numero di questi studenti sia quasi triplicato (+174%) rispetto al 2000 in linea con il tasso di crescita dei paesi OCSE.
A livello mondiale sono stati oltre 3,3 milioni gli studenti che nell’anno in esame hanno intrapreso un percorso di studio universitario all’estero, con una crescita del 10,7% rispetto all’anno precedente.
Gli studenti che, in generale, intraprendono più facilmente un percorso di studio all’estero sono gli asiatici (rappresentando il 48,9% del totale), seguiti a distanza dagli europei (24,5%) e dagli studenti provenienti dall’Africa (10,1%).
Considerando soltanto l’Italia, il nostro sistema universitario attira per di più europei (50% del totale) seguiti dagli asiatici (13,2%) e dagli africani 89,6%).
Le ragioni che rendono l’Italia poco attrattiva per gli studenti stranieri sono, principalmente:
– la mancanza di adeguate infrastrutture soprattutto in termini di disponibilità di alloggi per gli studenti;
– la mancanza quasi totale di corsi di formazione in lingua inglese;
– una normativa sull’immigrazione troppo restrittiva e complicata.
A livello di percentuale sul Prodotto Interno Lordo (PIL), gli Stati Uniti spendono circa 3 volte tanto l’Italia. Considerati tutti i paesi OCSE, l’Italia risulta il paese per il quale il settore pubblico investe meno nella formazione universitaria.
I vincitori delle sei borse di studio MoneyGram per la partecipazione al Master in Human Development and Food Security hanno profili che rispecchiano le grandi professionalità esistenti nel settore della cooperazione per lo sviluppo economico. Si tratta di:
Patrick Ngwiri, originario di Ruiri in Kenya. Studi in Agraria e master in Economia Aziendale conseguiti presso la Jomo Kenyatta University of Agriculture and Technology in Kenya. Ha lavorato in diversi progetti in Kenya per lo sviluppo dell’agricoltura.
Brad Paterson, peruviano, residente in Canada ad Ottawa. Laureato in Psicologia e Geografia presso l’University of Ottawa.  Parla Inglese, Spagnolo, Francese e Arabo. Ha lavorato in un progetto di sviluppo internazionale come program development officer in Cochacamba (Bolivia).
Ayah Bseisy, 25 anni, è nata a Gerusalemme nel 1985 ma risiede a Betlemme. Si è laureata in Scienze Informatiche presso la Bethlehem University e diplomata in Economia e Commercio. Parla l’arabo, l’inglese, il francese e lo spagnolo. Dopo la laurea ha lavorato nel campo della difesa dei diritti delle donne e in progetti di sviluppo, anche nell’ambito dei progetti del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo.
Rodica Lehau, moldava è residente a Roma. Parla correntemente il rumeno, l’italiano, il russo, l’inglese e il francese. Si è laureata in Scienze Politiche all’Università degli Studi di Roma III. Ha studiato Relazioni Diplomatiche alla Sorbonne Università di Parigi. Tra le altre cose ha lavorato presso l’IFAD (International Fund for Agricolture Development) e il Ministero degli Affari Esteri Italia.
Victor Leon è nato a Managua (Nicaragua) e attualmente residente a Roma. Ha preso una laurea in Ingegneria presso l’Universidad National Agraria in Managua (Nicaragua) e seguito un corso di Valutazione di progetti presso l’Universidad Centroamericana (El Salvador). Ha prestato servizio in Nicaragua presso il Ministero dell’Agricoltura e Foreste e attualmente lavora alla FAO (Food and Agricolture Organization of the United Nations) in progetti di emergenza internazionale.
Ndyaye Saboury, senegalese, è nato nel 1981 a Ndioulbeth, un villaggio nella regione del Fatick in Senegal. Si è laureato come ingegnere agrario presso la scuola di agricoltura di Thiès in Senegal.

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