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Impronte a Rom: Europarlamento boccia l’Italia

Accolta una risoluzione socialista che condanna il piano del nostro governo

di Redazione

No dal Parlamento Europeo al progetto italiano di raccolta delle impronte digitali dei minori nei campi nomadi. Il Parlamento riunito in sessione plenaria ha infatti adottato la risoluzione che boccia le misure del governo. Accolto invece, con 226 voti a favore, 220 contrari e 77 astenuti, il testo presentato dal gruppo socialista, il Pse, dalla sinistra europea del Gue e dai liberali dell’Alde in cui si chiede alle nostre autorità di «di astenersi dal procedere alla raccolta delle impronte digitali dei rom, inclusi i minori e dall’utilizzare le impronte digitali gia’ raccolte».

Il motivo della risoluzione, che è comunque stata votata «in attesa dell’imminente valutazione delle misure prevista dalla Commissione europea» è che la schedatura dei Rom «costituirebbe chiaramente un atto di discriminazione diretta fondata sulla razza e l’origine etnica». Gli eurodeputati hanno giudicato «inammissibile» che con l’obiettivo di proteggere i bambini essi «vedano i propri diritti fondamentali violati e siano criminalizzati» e hanno evidenziato che, al contrario, «il miglior modo per proteggere i diritti dei bambini rom sia di garantire loro parità’ di accesso a un’istruzione, ad alloggi e a un’assistenza sanitaria di qualità, nel quadro di politiche di inclusione e di integrazione per proteggerli dallo sfruttamento».

 

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