Famiglia

Imprese: Unctad, donne più affidabili ma ancora emarginate

Secondo l’organizzazione dell’Onu servono misure per favorire l’accesso ai mercati internazionali

di Francesco Agresti

L? International Trade Centre, l’Agenzia di cooperazione tecnica dell’Unctad (Conferenza delle NU sul Commercio e lo Sviluppo) e del WTO (Organizzazione mondiale del Commercio), ha realizzato un rapporto sul contributo delle donne allo sviluppo delle esportazioni. Il documento contiene anche casi studio relativi al Sudafrica, Nepal, India, Camerun, Nigeria, Uganda e Canada. Il rapporto mostra come per dare un maggiore contributo allo sviluppo delle esportazioni, le donne debbono diventare parte delle strategie economiche al pari degli uomini. Attualmente, le donne esportatrici vivono la loro imprenditorialità in maniera isolata. Non appartengono a reti come le camere di commercio e non vengono invitate ai convegni sull’export. Non hanno accesso ai servizi di sostegno all’export come gli uomini e sono spesso percepite come un rischio elevato malgrado siano a basso rischio e utilizzino i finanziamenti per la propria impresa. Il rapporto evidenzia anche le difficoltà che le donne, in quanto tali, incontrano. Ci sono, per esempio, leggi in alcuni paesi che permettono agli uomini di interromperne l’attività se pensano che questa turbi la vita familiare e leggi che proibiscono la trasmissione ereditaria dei beni alle donne. Il ruolo delle donne imprenditrici, ciò malgrado, è in crescita: nel Camerun, ad esempio, le donne gestiscono il 57% delle piccole e piccolissime imprese; in Uganda rappresentano la maggioranza della popolazione imprenditoriale per le piccole e medie imprese agricole. Gli ostacoli che le donne devono affrontare sono gli stessi sia nei paesi in via di sviluppo sia in quelli sviluppati, la differenza sta nel grado di difficoltà. In Canada il numero delle imprenditrici è cresciuto del 200% negli ultimi venti anni ma, come nei paesi in via di sviluppo, quelle che riescono ad approdare a mercati esteri sono ancora una minoranza. Il rapporto è disponibile, in inglese o francese, nel sito www.tradeforum.org


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA