Famiglia
Imprese sociali: danno lavoro a 400mila persone
C' e' un settore economico, in Italia, che impiega più addetti del settore informatico ma che è sconosciuto ai più: l'impresa sociale, che conta ormai piu' di 400.000 addetti retribuiti
di Redazione
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C’ e’ un settore ‘economico’, in Italia, che impiega piu’ addetti dell’ informatica ma che e’ quasi sconosciuto ai piu’: l’impresa sociale, che conta ormai piu’ di 400.000 addetti retribuiti, in 16.500 imprese, contro i 345.000 dell’informatica, fornendo un contributo significativo all’occupazione e allo sviluppo del non profit e non solo. Di impresa sociale in Italia si parlera’ mercoledi’ a Milano, in un convegno organizzato dall’ Irs che ne ha anticipato i contenuti. L’ Istituto per la ricerca sociale ha analizzato in profondita’ questa parte poco nota del non profit italiano, studiando le principali dimensioni economiche e sociali del fenomeno, con una ricerca realizzata insieme a Cnca, Drom e Impresa a Rete su 360 imprese sociali italiane. Il profilo che ne risulta e’ sorprendente: le imprese sociali sono la parte piu’ rilevante economicamente del Terzo Settore, hanno un fatturato medio di un milione di euro, ciascuna fa gravitare intorno a se’ 80 persone, sono sempre piu’ spesso certificate Iso (23%), stilano un bilancio sociale (49%) e hanno assunto personale di recente (59%). E, secondo quanto emerge dall’analisi, hanno davanti a se’ ancora un futuro di cambiamento. Ecco una scheda dell’ impresa sociale in Italia: IMPATTO OCCUPAZIONALE – L’ impresa sociale, che costituisce la parte piu’ professionalizzata e strutturata del terzo settore, costituisce solo il 7% delle organizzazioni non profit – che sono 221.000 – ma comprende ben il 70% dei lavoratori retribuiti. Lavorano nelle imprese sociali ben 408.796 persone retribuite (equivalenti a tempo pieno), pari all’ 1,9% dell’ occupazione complessiva italiana e al 9,6% di quella del settore dei servizi. LA QUALITA’ – Imprese sociali sempre piu’ attente al tema della qualita’: svolgono attivita’ di valutazione dei propri servizi almeno una volta all’ anno 6 imprese su 10. Il dato e’ fortemente correlato alle imprese di grandi dimensioni, con personale altamente qualificato e che operano nel settore sanitario. Ampio utilizzo di strumenti e percorsi di miglioramento della qualita’: un’ impresa su 4 e’ certificata Iso, il 70% delle imprese ha redatto o sta elaborando un bilancio sociale delle proprie organizzazioni. ANDAMENTO NEGLI ULTIMI 3 ANNI – Aumento delle risorse umane: il 45% delle imprese dichiara una crescita dei retribuiti a tempo pieno, il 59% di quelli part-time. Aumento del volume delle attivita’: quattro quinti delle imprese dichiara di aver ampliato la gamma delle proprie attivita’. Andamento economico: viene confermata una forte dipendenza economica dell’ impresa sociale dall’ ente pubblico. Quattro/quinti delle entrate provengono infatti principalmente da enti pubblici. IL FUTURO – Forte incertezza: il 30% delle organizzazioni e’ sufficientemente sicura che la propria organizzazione non crescera’ economicamente il prossimo anno. L’ incertezza e’ maggiore nel centro e nel sud del Paese e tra le imprese di piccole dimensioni. Le imprese rispondono all’ incertezza del mercato fornendo servizi sempre piu’ diversificati e soprattutto costruendo partenariati e forme di co-progettazione con altre organizzazioni del settore. LE CARATTERISTICHE – Le nuove imprese sociali hanno una struttura segmentata e reticolare, impostate per moduli di lavoro autonomi, che si avvicinano sempre piu’ a una dimensione di agenzia multi-servizi, con funzioni di intermediazione tra committente e fruitore finale. Hanno strutture decisionali snelle, utilizzano forza lavoro flessibile, ma anche precaria ed esposta a turn-over frequenti, e fanno scarso ricorso a personale volontario.