Welfare
IMPRESE. L’8,4% è gestita da immigrati
Lo rivela il rapporto Censis pubblicato oggi
Gli stranieri titolari d’impresa iscritti alle Camere di Commercio italiane sono 290 mila, pari al 19,2% degli occupati di nazionalità estera stimati dall’Istat: in pratica, un lavoratore immigrato ogni 5 svolge un’attivita’ autonoma e l’8,4% di tutte le imprese attive iscritte al sistema camerale ha per titolare un cittadino non italiano. E’ quanto emerge dal Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese 2008. Il processo di sviluppo e consolidamento dell’imprenditorialità migrante dunque, ancora lungi dall’essere concluso, evidenzia forti cenni di vivacità. Infatti tra il 2006 e il 2007 il numero di imprese con titolare straniero è cresciuto del 10,2% e nel periodo 2003-2007 l’incremento complessivo e’ stato del 65,5%.
Nella maggior parte dei casi le attività avviate sono caratterizzate da basso valore aggiunto e da uno scarso contenuto tecnologico: il comparto prevalente e’ quello del commercio, dove si colloca ben il 38,4% delle imprese attive, mentre il 31% nel settore delle costruzioni. Negli ultimi anni l’edilizia è il comparto che ha conosciuto i ritmi di crescita piu’ sostenuti, con un incremento del numero di titolari stranieri tra il 2003 e il 2007 pari al 128%. Per quanto riguarda le attività manifatturiere, gli inserimenti imprenditoriali da parte dei migranti si collocano essenzialmente nei comparti ad alta intensita’ di lavoro tipici del Made in Italy, quali l’industria tessile, quella del legno o il settore della concia. Altri ambiti in cui è significativa l’incidenza di imprenditori stranieri sono quelli della logistica (attività di trasporto e magazzinaggio), degli alberghi e della ristorazione, oltre che dell’agricoltura, dei servizi di intermediazione (voce in cui rientrano i sempre piu’ diffusi internet point) e dei servizi alla persona.
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