Non profit
Imprese e fondazioni d’impresa: è tempo di condividere progetti e risorse
Oltre 90 rappresentanti di fondazioni d’impresa per la prima volta insieme a bordo di Costa Toscana, la nuova Ammiraglia di Costa Crociere. L’evento organizzato da Assifero insieme a Costa Crociere Foundation, è nato per guardare al futuro e riflettere su cosa sia davvero l’impatto sociale e come si realizza. E la parola sostenibilità? Ormai non basta più
di Anna Spena
Assifero, Associazione Italiana Fondazioni e Enti Filantropici, e Costa Crociere Foundation hanno messo insieme oltre 90 rappresentanti di fondazioni d’impresa e responsabili dell’area sostenibilità delle aziende del nostro Paese con un obiettivo preciso: raccogliere punti di vista diversi e su quella diversità far nascere nuove collaborazioni. Si viaggia a bordo di Costa Toscana, la nuova Ammiraglia di Costa Crociere, alimentata a Gas Naturale Liquefatto, in navigazione tra Savona e Napoli dal 22 al 24 maggio.
Secondo l’osservatorio di Assifero, sono quasi 200 le fondazioni d’impresa in Italia, nate per lo più negli ultimi 15 anni, diverse per mission, aree di intervento, dimensioni e struttura. Realtà più recenti, rispetto ad altre organizzazioni filantropiche, che non hanno ancora avuto modo di attivare e sviluppare il proprio impatto collettivo.
“Questo è il primo Italian Corporate Philanthropy boat camp”, spiega Carola Carazzone, segretario generale di Assifero. “Fino ad ora abbiamo avuto poche possibilità di collaborare insieme e maturare tutto l’impatto che, sempre insieme, possiamo generare. Oggi siamo in una sorta di mappa, una mappa che ancora però non riesce ad essere un sistema per il nostro Paese. E per diventarlo ciascuno di noi, ciascuna realtà, deve diventare più della somma dei singoli”.
Qual è il ruolo dell’impresa? Che cos’è l’impatto? Le ESG bastano o sono superate? Quali sono le possibili sinergie tra fondazione e casa madre e come creano valore per i territori?
“Le fondazioni e le imprese sembrano realtà distanti”, dice Davide Triacca Sustainability Director di Costa Crociere e Segretario Generale di Costa Crociere Foundation. “Da un lato c’è chi ritiene che non ci debba essere allineamento tra la fondazione d’impresa e la casa madre, che non si debbano condividere risorse finanziare e non finanziarie, che sia necessario lavorare su progetti e territori diversi. E poi c’è chi, come noi, è fortemente convinto del fatto che lavorare in sinergia – fondazioni d’impresa e casa madre – sia un'opportunità troppo importante per non essere colta. Costa Crociere Foundation deve essere uno strumento per rispondere alle sfide sociali che sono davanti agli occhi di tutti. Provo a dirlo ancora più chiaramente: i bisogni sociali sono già oggi parte del business delle imprese. Con Costa, per esempio, abbiamo voluto e avviato un nuovo modo di fare turismo che sta già diventando un modello per il settore: non visitiamo delle attrazioni turistiche, ma incontriamo le comunità che ospitano le nostre navi. Non contribuiamo allo sviluppo delle comunità, ma contribuiamo al progresso, cresciamo insieme a loro”.
Costa Crociere Foundation ha supportato 30 progetti in 4 continenti per 106mila beneficiari. Ha distribuito un milione di pasti in 15 località. “C’è un rapporto tra Costa e la Fondazione. Non possiamo più pensarle una senza l’altra, e lavorano con le stesse risorse, finanziarie e non finanziarie”.
La location dell’evento non è stata una scelta casuale: “Incontrarci a bordo di una vera e propria smart city galleggiante come la nostra Ammiraglia Costa Toscana”, continua Triacca, “sulla quale, grazie all’utilizzo dell’LNG, è possibile eliminare quasi totalmente l’immissione in atmosfera di alcuni gas serra e particolati, la totalità dei rifiuti viene differenziata e l’intero fabbisogno giornaliero di acqua è soddisfatto trasformando l’acqua di mare tramite sistemi di desalinizzazione come evaporatori e osmosi inversa, ha offerto a tutti la possibilità di provare in modo concreto i risultati dell’impegno di Costa Crociere. I principi su cui si basa questo impegno sono ben rappresentati dal Manifesto di Costa per un Turismo di Valore, Sostenibile ed Inclusivo, un decalogo che delinea il modo in cui vogliamo rapportarci con i territori visitati dalle nostre navi, considerando le destinazioni non come attrazioni turistiche, come spiegavo prima, ma come comunità con le quali costruire insieme un modello di turismo che generi maggiore valore economico e sociale”.
Valore economico e sociale che sono “patrimonio essenziale di identità”, per usare le parole di Triacca. “Un certo tipo di turismo rischia di deturpare un patrimonio che una volta compromesso è perso per sempre”. Per questa ragione, per questa attenzione verso le comunità, Costa Crociere Foundation ha avviato tra gli altri il progetto “Tradizioni del futuro” con la Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte di Milano, che ha l’obiettivo di salvare le attività artigianali di eccellenza dal rischio di scomparsa nelle principali destinazioni toccate dalle navi Costa.
“I mestieri d’arte costituiscono un patrimonio unico frutto di una tradizione culturale, artistica e produttiva secolare che rappresenta le peculiarità e l’identità dei territori di appartenenza”, spiega Alberto Cavalli, direttore generale della Fondazione Cologni dei Mestieri D’Arte. “È fondamentale difendere e promuovere questi saperi unici della tradizione, affinché le straordinarie competenze dei maestri artigiani non vadano perdute rappresentando una grande risorsa sia sul piano culturale che economico. Conservare questi saperi è importante per costruire un futuro più umano, dove più umano significa migliore. Le mani dell’uomo sapranno sempre far meglio di qualunque macchina, e grazie a Costa Crociera Foundation siamo riusciti a portare il progetto anche all’estero”.
E infatti l’iniziativa è attiva in Italia, Spagna e Francia. Costa Crociera Foundation sostiene 13 tirocini formativi per giovani neo-qualificati che provengono dalle migliori scuole di arti e mestieri. L’elenco dei mestieri e dei settori è ricco e variegato: restauro di tessuti, di stucchi e intonaci, costumi per lo spettacolo, mosaico di ciottoli, arte di pupi e del presepe, oreficeria, vetreria muranese e cristalleria, ebanisteria, arte dei maestri d’ascia, ceramica.
I giovani e le giovani dopo essere stati selezionati frequentano un mini-master per apprendere i concetti fondamentali in merito alla gestione di una piccola impresa, alla comunicazione, alla progettazione e alle arti applicate per poi iniziare, come apprendisti, il loro tirocinio in bottega per sei mesi, sotto la guida di un maestro artigiano di grande esperienza. Perché il mestiere, il saper fare, creare con le proprie mani si impara in bottega, ma soprattutto si impara da un maestro.
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