Welfare

Impresa sociale: viva l’Italia bipartisan

Il nuovo disegno di legge è passato con il consenso del 99% dei parlamentari. "Un’indicazione di metodo: tutti i riformisti dei due poli ci pensino". Intervista a Carlo Costalli.

di Paolo Manzo

Cinquemila persone, dirigenti provenienti da mezzo mondo, un ?parterre de roi? con tanti ospiti illustri. Su tutti, il presidente della Camera, Pierferdinando Casini, che qui è considerato una vera star. Il ?qui? è la conferenza nazionale programmatica di Mcl e, proprio nella straordinaria cornice dell?Auditorium di Santa Cecilia a Roma, Carlo Costalli, vulcanico presidente del Movimento cristiano lavoratori, si sofferma a ragionare con Vita dei principali temi che gli stanno a cuore. Ossia pensioni, lavoro e welfare. Vita: Costalli, la riforma delle pensioni è davvero una necessità? Carlo Costalli: Difficile negarlo, a meno di chiudere entrambi gli occhi. Vita: Perché? Costalli: Primo, per una maggiore equità intergenerazionale. È inutile parlare sempre di giovani, senza mai fare qualche rinuncia per loro. Poi perché l?invecchiamento della popolazione farà crescere la spesa assistenziale. Infine, perché, in una crisi economica come l?attuale, si devono ricollocare diversamente le risorse per favorire l?occupazione. Il punto non è, quindi, se la riforma va fatta, la risposta è scontata, ma come predisporla. Vita: Per Mcl come si deve fare? Costalli: Di certo con un?ampia trattativa con i sindacati. E non con un blitz? Vita: Com?è stato fatto: un?azione che Pezzotta ha duramente condannato. Costalli: La Cisl è “il nostro sindacato di riferimento”, come ho scritto nella relazione annuale, e Pezzotta ha ragione quando dice che, in politica, il metodo è anche merito e che, l?avere annunciato in tv la riforma pensionistica, è stata una stupidaggine. Su questo sono d?accordo con Pezzotta e, con lui, la Cisl sta difendendo la sua autonomia. Detto questo, però, dobbiamo fare un ragionamento. Sulle pensioni è indispensabile dibattere, senza porsi su posizioni conservatrici? Perché il rischio è che succeda come con la riforma Biagi. Vita: Cioè, cosa è successo? Costalli: Che, essendoci un?esigenza, il governo decida da solo. Meno male che in quell?occasione Cisl e Mcl si sono sedute al tavolo delle trattative, e hanno fatto le loro proposte. Per le pensioni si deve fare lo stesso. Vita: Lei appoggia la riforma Berlusconi? Costalli: Io non sono a favore di ?questa? riforma, ma so che ?una? riforma è necessaria. Su pensioni, mercato del lavoro e welfare. Tra chi sta per la conservazione e chi sta per le riforme, non ho dubbi: sto coi riformatori. Perché c?è il rischio che un governo decisionista le faccia comunque, senza e contro le organizzazioni dei lavoratori. E questo è il punto. Vita: Quale può essere l?apporto riformista di Mcl? Costalli: Enorme. Noi vogliamo fare di Mcl un luogo dove chi ha radici cristiane e vuole partecipare alle riforme del Paese, possa dibattere, progettare e proporre. E questo facciamo nel convegno programmatico nazionale, con Natale Forlani e Michele Tiraboschi. Ossia, col meglio del riformismo cristiano. Vita: Tiraboschi è il successore di Biagi. Un suo giudizio sulla riforma del lavoro? Costalli: Pragmatica e giusta, perché alla base ha concetti chiave. Moderni ed europei. Vita: Ossia? Costalli: Occupabilità, adattabilità e pari opportunità. D?altra parte, questi ?benedetti? 2,3 milioni di co.co.co , sa da dove nascono? Vita: Da dove? Costalli: Dalla riforma di un altro governo che non contesto ma, ricordiamolo, la legge Biagi ordina anche questo ?esercito?, altrimenti allo sbando. Vita: In tema di lavoro, cosa propone Mcl al governo? Costalli: Di passare dallo Statuto dei lavoratori a quello dei lavori. Perché oggi non possiamo limitarci ai diritti acquisiti negli anni 70: dobbiamo dare garanzie minime a tutte le persone che sono entrate nel mercato del lavoro con altri contratti. Ma bisogna avere il coraggio di dirle queste cose. E noi di Mcl ce l?abbiamo. Vita: Che pensa della nuova legge sull?impresa sociale? Costalli: È importantissimo che sia stata approvata dal 99% dei parlamentari. E, se me lo consente, voglio lanciare, dalle pagine di Vita, un appello ai riformisti dei due poli. Perché si uniscano e arrivino a leggi il più possibile ?bipartisan? anche su welfare, pensioni e mercato del lavoro. Il dibattito è fondamentale per una buona legge, e sa perché? Vita: Lo spieghi lei. Costalli: Perché già questa prima proposta sull?impresa sociale deriva da un dibattito intenso, iniziato un anno fa, e per il quale, a un certo punto, la CdO è uscita dal Forum del Terzo settore (anche se poi ci è rientrata). Per questo un dibattito a 360 gradi è ?conditio sine qua non? per una buona legge sulla responsabilità sociale d?impresa. Vita: A Roma avete invitato il presidente della Camera, Casini. Come mai? Costalli: Per consegnargli le 386mila firme raccolte per la nostra petizione su ?La domenica è festa?. Vita: Tante firme, ma Mcl quanti tesserati ha? Costalli: 258mila iscritti. Vita: Molti dei quali all?estero? Costalli: Sì, con patronati, attività di formazione professionale e socio assistenziali. E in tanti sono qui: dal Brasile, dall?Argentina, da mezzo mondo?


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