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Impresa sociale, vantaggi fiscali solo se si era già onlus

Abbiamo letto gli interventi in tema di impresa sociale...

di Antonio Cuonzo

Abbiamo letto gli interventi in tema di impresa sociale e siamo interessati perché siamo idealmente vicini al concetto di fondo, se abbiamo ben capito: esercitare attività commerciali non per puro guadagno bensì per fini sociali. Abbiamo anche letto che l?impresa sociale non avrà agevolazioni fiscali. È vero? Il punto di partenza è la legge delega 13 giugno 2005, n. 118 e, come avrete letto, i decreti legislativi di attuazione previsti dalla stessa (il 2 dicembre 2005 è stato approvato lo schema di decreto legislativo il cui testo è stato pubblicato su Vita il 23 dicembre 2005). Il primo comma dell?art. 1 della legge n. 118/05 prevede che l?impresa sociale consista in «?organizzazioni private senza scopo di lucro che esercitano in via stabile e principale un?attività economica di produzione o di scambio di beni o di servizi di utilità sociale, diretta a realizzare finalità di interesse sociale». Quindi, gli elementi caratterizzanti sembrano essere l?esercizio di un?attività economica (di utilità sociale), l?assenza di fini di lucro e il perseguimento di fini di interesse generale. A mio avviso per questi elementi, l?impresa sociale sarà inclusa nell?ambito dei soggetti commerciali e quindi tassata di conseguenza. La vicinanza con il concetto di onlus, potrebbe indurre il legislatore ad aprire qualche spazio di convenienza fiscale come ha forse tentato di fare (forse non maniera del tutto appropriata) prevedendo all?art. 17 dello schema di decreto legislativo che le onlus e gli enti non commerciali di cui al dlgs n. 460/97, se acquisiscono la qualifica di impresa sociale, continuano ad applicare le disposizioni tributarie previste dallo stesso decreto n. 460/97.


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