Non profit

Impresa sociale da esportazione

Nasce la Fondazione SolidaRete, dall'unione delle forze di Cgm, Ctm-Altromercato e Focsiv: obiettivo, internazionalizzare la cultura dell'imprenditoria sociale

di Luca Zanfei

Insieme per esportare il modello italiano di impresa sociale. Dall’esperienza in campo internazionale di Ctm Altromercato, Focsiv e Cgm nasce SolidaRete – Fondazione per l’internazionalizzazione dell’impresa sociale. Il progetto, presentato durante l’assemblea nazionale dei soci Cgm, godrà dell’appoggio economico di Banca Etica e della Bcc e si occuperà di diffondere la cultura dell’imprenditoria sociale, promuovendo anche una dimensione internazionale delle imprese sociali italiane.

Sostegno ai movimenti di imprese sociali di comunità oltre confine, aggregazione di soggetti finanziatori interessati e ideazione di percorsi formativi per il rafforzamento della dimensione mondiale dei processi cooperativi, saranno le principali azioni della neonata Fondazione. Ma l’impegno di SolidaRete sarà principalmente orientato all’implementazione delle diverse iniziative già avviate dalle tre organizzazioni. D’altronde, come sottolineato dall’ex leader di Cgm e oggi presidente della Fondazione, Johnny Dotti, le tre realtà insieme sono presenti in 89 paesi con più di 1055 progetti in tema di sanità, sviluppo economico e di comunità, educazione e ambiente. Ora il prossimo passo non può che essere quello di «fare lo sforzo di trasmettere l’idea, la pratica e i modelli di ricerca del nostro modo di concepire l’impresa sociale nel mondo»,– spiega  Dotti. «E tutto questo è possibile grazie alla forte convergenza delle nostre esperienze sul territorio e un’idea condivisa di fare imprenditoria sociale».

L’obiettivo di SolidaRete è di fornire un’alternativa ai «processi di transnazionalizzazione finanziaria e tecnologica che sta sradicando le economie dalle comunità e dalle persone, creando meccanismi di competizione e di conflitto distruttivi», si legge nel manifesto di costituzione della Fondazione. Come fare allora? La risposta delle tre organizzazioni è quella di puntare sulla dimensione locale, sul legame tra persona e territorio e quindi dall’idea che, partendo dal basso, si possano costruire e ricostruire mercati e istituzioni al servizio del bene comune e sostenere forme di produzioni fortemente radicate nella cultura e nella storia di una comunità.

Per rendere realmente efficace il progetto, la Fondazione si avvarrà del contributo di un prestigioso comitato scientifico formato da nove tra docenti universitari e consulenti di impresa, che si occuperanno di ideare, valutare e monitorare le iniziative e di indirizzare i finanziamenti dei diversi soggetti aderenti al programma. «Il lavoro del comitato scientifico ha già prodotto una mappatura dei progetti tuttora in corso negli 89 paesi»,  spiega Sergio Marelli, direttore dl Focsiv e vice presidente della Fondazione. «Così abbiamo già pianificato i primi interventi che avvieranno formalmente l’attività di SolidaRete. Partiremo a febbraio con un primo appuntamento di formazione interna di quadri e dirigenti; intanto abbiamo individuato i primi paesi Equador e Argentina, in cui partiranno e sperimentazioni per progetti che vedranno la collaborazione diretta tra le nostre tre diverse anime».

www.cgm.coop

www.altromercato.it

www.focsiv.org

 

Nella foto, un contadino coinvolto in un progetto imprenditoriale lanciato dalla Ong Cefa in Tanzania: una fattoria che produce latte.

 


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