Welfare

Impresa moderna

di Flaviano Zandonai

Alla fine, la tanto agognata campagna informativa sull’impresa sociale non l’ha fatta il Governo (beh, qualcuno ci sperava?) o le organizzazioni di rappresentanza del settore (idem come sopra). E neanche qualche fondazione in vena di fare conoscenza attivatrice, cioè sviluppo attraverso il passaggio di informazioni mirate. C’ha pensato un cosiddetto femminile, anzi, diciamocelo, Il Femminile: Donna Moderna. Ha lanciato con fondazione Vodafone un bando da 300mila euro (avete letto bene) per finanziare tre esperienze innovative di impresa sociale (i termini peraltro sono ancora aperti). Ecco quindi che da qualche settimana i circa 2 milioni di lettori del settimanale (tra i quali, mi dicono, il 20% sono maschi) sono “tartassati” da richiami in prima pagina e da spiegazioni rispetto a come funziona il bando e, soprattutto, sull’impresa sociale. Altro che il diluvio di foto patinate e nulla cosmico che caratterizza la concorrenza. Qui, come dicono a Bergamo e dintorni, “si sta sul pezzo”. Anche perché oltre all’immancabile sito del progetto è stato attivato un call center. Solitamente risponde un simpatico e (abbastanza) solerte operatore – ebbene sì, il sottoscritto – che tenterà di rispondere agli svariati dubbi su cosa sia e come funzioni l’impresa sociale ai sensi della più recente normativa. Un’esperienza davvero interessante che mette in luce, ahimé, la voragine informativa che si estende tra i sacri testi scientifici e para scientifici fino alle imprenditrici in erba. Bisognerebbe fare come gli inglesi: un social enterprise pack o un manualetto da trovare in edicola o nel dispenser prima della cassa al supermarket. Dovrei pensarci. Nel frattempo, telefonate, telefonate, telefonate (negli orari previsti però!).


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