Economia
Imprenditoria e socialità: una legge scic
Approvata in giugno. Così Parigi punta seriamente sul Terzo settore
di Paolo Manzo
Acento anni esatti dall?entrata in vigore della legge sulla libertà d?associazione, è nato in Francia un nuovo modello ?rivoluzionario? per l?associazionismo transalpino: la Società cooperativa d?interesse collettivo (Scic). Con una legge approvata il 28 giugno scorso dall?Assemblea nazionale francese, la Francia raggiunge così Italia e Portogallo nella lista dei Paesi della Unione europea che si sono muniti di un quadro legislativo ad hoc per le cooperative sociali.
Gli obiettivi
Gli obiettivi perseguiti sono principalmente due:
a) dare risposta a bisogni collettivi insoddisfatti, con produzione di beni e servizi in un?ottica imprenditoriale;
b) creare nuova occupazione tra i giovani, per favorire l?inserimento nel mondo del lavoro di persone con difficoltà sia economiche che sociali.
Status d?impresa
Pur poggiando su un capitale sociale e su fondi propri, la Scic è equiparata dalla nuova legge a un?impresa ed è quindi spinta a operare secondo ?ratio? imprenditoriale, essendo attenta sia ai rendimenti economici che alla capacità di dare risposte a bisogni reali.
I valori cooperativi
Prevalgono i valori della solidarietà e del benessere sociale sulla remunerazione del capitale.
Cosa cambia
Le Scic permettono di riunire volontari, utenti, lavoratori dipendenti e delle amministrazioni locali che possono così diventare soci della cooperativa e partecipare alla definizione di strategie, prodotti e servizi. I settori maggiormente sensibili di sviluppo grazie alla nuova legge sono quelli dei servizi alle persone e alle collettività come, ad esempio, quello dell?ecologia. Ma anche altri sono allo studio, come i Sistemi di produzione locale, che organizzano la cooperazione tra cittadini, amministrazioni e imprese per lo sviluppo economico locale.
L?interesse che ha sollevato la nuova legge è dimostrato dal fatto che più di venti associazioni stanno lavorando da mesi per trasformarsi in Scic nell?ambito di una sperimentazione nazionale animata dalla cooperativa operaia di produzione Scop e in collaborazione con il ministero del Lavoro. Inoltre, una decina di reti associative si sono riunite in un coordinamento il cui obiettivo è sostenere lo sviluppo della Scic.
Conclusioni
Grazie alle modifiche introdotte il quadro normativo francese può dirsi finalmente adeguato per tre motivi.
Primo, grazie all?assetto molto radicato sul territorio della Scic, si possono coinvolgere come azionisti nei processi decisionali della cooperativa anche categorie tradizionalmente escluse, come i lavoratori delle stesse. Secondo, trasformando la cooperativa in impresa, si garantisce continuità nell?offerta di beni e servizi di utilità pubblica al cui finanziamento, grazie alla nuova legge, può partecipare anche l?ente pubblico in nome dell?interesse collettivo perseguito. Terzo, il riconoscimento della nuova forma cooperativa rafforza anche in Francia il peso economico di tutte le organizzazioni appartenenti al Terzo settore, facendone emergere la componente a maggiore connotazione sociale, quella preposta alla soddisfazione di bisogni collettivi.
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