Non profit

Impegni mantenuti con le risorse extra

Cosa rivelano i dati del Bilancio Cariplo

di Redazione

Dai 179,8 milioni di erogazioni nel 2007 ai 211,6 del 2008. Nonostante la crisi, Fondazione Cariplo ha incrementato la propria azione di sostegno a progetti sociali. Il dato emerge dal Bilancio 2008 approvato martedì 28 aprile. L’anno scorso la fondazione ha finanziato 1.260 progetti, contro i 1.174 del 2007. Questa attività è stata resa possibile ricorrendo per 43 milioni ai proventi d’esercizio, per 55,5 milioni ai fondi progettuali pluriennali e per 113,1 milioni al fondo di stabilizzazione delle erogazioni.
«Il 2008 è stato un anno difficile», spiega Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo. «Un anno caratterizzato dalla crisi economico-finanziaria che ha avuto un impatto anche sulla gestione del nostro patrimonio. Per questo motivo, per mantenere il livello erogativo elevato coerentemente con gli impegni presi, la fondazione ha ritenuto di utilizzare parte delle risorse accantonate negli anni precedenti nell’apposito fondo di stabilizzazione, per un totale di 113,1 milioni di euro». Ricorso al fondo previsto dall’art. 9 dello statuto della fondazione, che consente di far fronte a periodi di crisi finanziaria e di stabilizzare il livello delle erogazioni, dando così continuità ai programmi.
Nel fondo, dopo le risorse attinte nel 2008, rimangono 387 milioni che garantiscono il sostegno della politica erogativa della fondazione anche nel caso la crisi si protragga ulteriormente, tanto che è confermato il mantenimento del livello erogativo per il 2009 intorno ai 200 milioni di euro.
E dal punto di vista del patrimonio, la fondazione come esce da questo anno complicatissimo? Francesco Lorenzetti, direttore finanziario di Cariplo, spiega a Vita : «Il patrimonio è investito in maniera semplice, per il 33% in partecipazioni in Banca Intesa e il 64% in gestioni. La parte di partecipazioni, guardando il bilancio che non fa vedere le oscillazioni in conto capitale, ha generato 240 milioni di dividendi; se si prendono in considerazione le oscillazioni risulta invece una perdita del 51%. Quanto al patrimonio investito in gestioni, quella monetaria ha reso l’1,34% e quella bilanciata ha perso il 3,69%».
Queste gestioni sono sempre affidate alla piattaforma multimanagement Polaris, che a sua volta le affida a molti gestori internazionali attraverso un fondo lussemburghese. «Dalla lettura del bilancio», spiega Lorenzetti, «ricaviamo dunque, guardandolo a prezzi di mercato, che abbiamo una parte più rischiosa delle partecipazione che è andata molto male e una parte meno rischiosa che è quella delle gestioni». Per quanto riguarda poi quel 5% di patrimonio impegnato in «mission connected investments», Lorenzetti sottolinea che di quella quota «il versato rappresenta circa l’1% del patrimonio. Abbiamo deciso di impegnarlo in strumenti innovativi, coerenti con la missione istituzionale. In particolare i fondi Abitare sociale, per affittare a prezzi più abbordabili, o TT-Venture, dedicato allo sviluppo delle nuove imprese tecnologiche in Italia».

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