Famiglia

Impariamo a fare la pizza

Un corso di formazione per i minori profughi da Lampedusa

di Fondazione Exodus

Al via da questa settimana, alla comunità Exodus di Cassino, il corso per pizzaioli per i minori tunisini ospiti della struttura di don Mazzi.

La Fondazione, infatti, oltre al progetto messo in campo con la cooperativa Ethica e Coeso per l’accoglienza dei rifugiati politici, ospita dall’8 aprile scorso, nella Cascina di San Pasquale, otto ragazzi di origine tunisina di età compresa tra i 16 e i 17 anni.

Arrivati a Lampedusa con i viaggi della speranza, i ragazzi, dopo essere passati attraverso i campi profughi di Civitavecchia e Agrigento, sono arrivati a Cassino e rimarranno fino a quando il Governo deciderà sul da farsi.

«Exodus non è nuova a impegni umanitari di questo genere –  ha detto il responsabile di Cassino Luigi Maccaro- . Siamo stati già impegnati in Romania ai tempi della caduta del regime, ma anche in Albania, Sud Africa e Patagonia». Il lavoro dei volontari della Fondazione, però, non si limita soltanto all’accoglienza: «Uno dei problemi più grandi e che maggiormente ci preoccupa – evidenzia Maccaro – è quello dell’integrazione di questi ragazzi con il territorio». Per questo, oltre ai corsi di alfabetizzazione italiana già partiti nei mesi scorsi, due volontari della città – coordinati da Sergio Todisco, responsabile dei progetti per i minori – si sono proposti per imparare un mestiere a Wissem, Ascharaf, Riach, Montesser, Amed, Medhi e ad Elena, una giovane ucraina anche lei ospite del centro di Don Mazzi.

Roberto Grandolfo e Valentina Carlino si sono attivati per fare dei corsi di pizzaioli ai ragazzi.

«E’ un’esperienza entusiasmante – dice Valentina – è molto più quello che danno loro a noi che quello che proviamo noi ad insegnare loro». Roberto, pizzaiolo di professione, dedica quattro ore settimanali – il lunedì e il mercoledì pomeriggio – per far acquisire ai ragazzi le sue competenze: «Certo i mezzi a disposizione sono quello che sono, ma vedo da parte loro molta voglia di imparare».

Sempre per incentivare il percorso di integrazione di questi ragazzi sul territorio, i volontari stanno mettendo in campo anche progetti in altri settori e stanno lavorando per far partecipare i ragazzi tunisini, da protagonisti, ad una delle serate di “Cassino Multietnica” in programma nelle prossime settimane.

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