Economia
Impact investing: trasparenza ed engagement fanno la differenza
L'intervento del direttore generale del Forum per la Finanza Sostenibile, dopo quelli di Luciano Balbo, Laura Orestano e Federico Mento: "Mantenere la barra dritta sugli obiettivi di sostenibilità significa innanzitutto tralasciare ogni approccio di tipo ideologico e affidarsi a un approccio science-based"
In un'intervista rilasciata all'HuffPost Luciano Balbo, fondatore di Oltre Impact, considerato il padre dell'impact investing in Italia ha affermato di «essere stato un ingenuo a credere nella finanza etica (…) Oggi viene data una ancora maggiore priorità al ritorno finanziario rispetto ad ogni altro criterio di investimento. Il vero problema è la finanziarizzazione del mondo, l’assoluto predominio del capitale sul lavoro (…) C’è bisogno di una grande ridistribuzione della ricchezza. Attenzione, però: pensare di poterla ottenere tassandola è un’illusione! Il capitale troverà sempre modi di sfuggire. Il problema va risolto a monte. Aumentando i salari, ma soprattutto intervenendo sui meccanismi globali della finanziarizzazione che mette il valore delle aziende al di sopra di ogni altro interesse e che coinvolge gli stessi lavoratori nel meccanismo (…) Temo che l’unico modo per uscire da questa situazione sia una crisi sistemica e ancora più profonda; un trauma.». Parole che hanno suscitato la reazione di Laura Orestano, ceo di Social Fare e di Federico Mento, direttore di Askoka Italia.
Le interessanti considerazioni espresse da Luciano Balbo in una recente intervista rilasciata all’Huffington Post costituiscono l’occasione per ribadire ancora una volta quanto sia necessario incrementare gli sforzi per portare avanti il processo di giusta transizione (just transition). Il Forum per la Finanza Sostenibile è consapevole che un cambio di paradigma non si realizzi in breve tempo. Ma siamo anche convinti che ci siano ancora tutte le carte in tavola per spingere verso una finanza sempre più attenta ai fattori ambientali, sociali e di governance. Mantenere la barra dritta sugli obiettivi di sostenibilità significa innanzitutto tralasciare ogni approccio di tipo ideologico e affidarsi a un approccio science-based. La qualità degli investimenti sostenibili sarà proprio uno dei temi centrali su cui il Forum per la Finanza Sostenibile concentrerà la sua attenzione nel corso del 2023. Gli investitori sostenibili possono svolgere un ruolo chiave, spostando crescenti volumi di capitale verso settori promettenti a impatto ambientale e sociale positivo e sostenibili dal punto di vista economico-finanziario.
Uno degli elementi sostanziali per dispiegare gli effetti positivi della finanza sostenibile rimane senza dubbio la trasparenza. Con la crescita dell’interesse per gli investimenti sostenibili è infatti cresciuto anche il rischio di greenwashing, che minaccia la credibilità stessa del mercato. A questo riguardo, il Forum per la Finanza Sostenibile ha avviato all’inizio del 2022 un gruppo di lavoro con i propri soci e pubblicato un paper sulle strategie e sulle risorse per prevenire e contrastare il greenwashing. È fondamentale dunque aumentare la quantità e la qualità delle informazioni disponibili per gli investitori, anche al fine di rendere più efficace possibile l’impatto degli investimenti che si ispirano ai criteri Esg. In questa direzione vanno anche diversi provvedimenti approvati (o in fase di messa a punto) dall’Unione Europea, che a livello globale si è distinta per la produzione normativa sui temi della trasparenza e della sostenibilità.
Altro aspetto centrale è poi l’engagement. Il dialogo costruttivo tra investitori e aziende investite è la precondizione per un allineamento tra domanda e offerta sui principi dello sviluppo sostenibile, oltre a essere un valido strumento per combattere fenomeni di greenwashing e socialwashing. Riteniamo quindi che tutte le organizzazioni che a vario titolo si occupano di impact investing e di finanza sostenibile possano avere un ruolo proattivo e creare networking positivi, per essere protagonisti nel processo di cambiamento che porta alla costruzione di un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.