Scenari
Impact investing, sette proposte per un altro capitalismo
Ad avanzarle Human Foundation, think tank presieduto da Giovanna Melandri, nel corso di una giornata dedicata all'impact investing
di Alessio Nisi
![Impact](https://www.vita.it/wp-content/uploads/2024/03/panel.jpeg)
Finanza e impresa sociale possono e devono essere protagoniste di un altro capitalismo. Una finanza consapevole del suo ruolo e orientata al bene comune può e deve contribuire a farci uscire da una stagione che sta consumando il pianeta, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa della specie. Ma anche la consapevolezza che gli stati non possono affrontare da soli l’emergenza del riscaldamento globale e delle sue conseguenze o delle nuove povertà legate al post pandemia e alle guerre.
Questi i temi messi sul tavolo da Giovanna Melandri, presidente di Human Foundation e di Social Impact Agenda per l’Italia, argomenti con cui ha aperto Impact Now. Un altro capitalismo è possibile, giornata dedicata ad economia e finanza esg e ad impatto, promossa da Human Foundation, “do and think tank” che si occupa appunto di finanza ad impatto e esg, innovazione sociale e valutazione dell’impatto degli investimenti. Per Melandri dunque, «un altro capitalismo è possibile: per contrastare nichilismo, indifferenza e paura è necessaria una collaborazione sistematica tra pubblico e privato».
“Non solo questione di economia. Il destino delle democrazie è collegato a doppio filo all’auto-riforma del capitalismo:proponiamo #impactrevolution come una rivoluzione gentile. Un altro capitalismo è possibile e passa da nuova finanza e nuova impresa”. @giomelandri a #ImpactNow pic.twitter.com/NXn2P8Pv9Y
— Social Impact Agenda (@SIAita_) March 4, 2024
Presenti all’appuntamento personalità del mondo accademico e culturale come Paolo Giordano, Stefano Mancuso, Guido Maria Brera, Vittorio Lingiardi, Sebastiano Maffettone, Paolo Benanti. E il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, secondo il quale «le grandi trasformazioni in corso possono rappresentare una nuova stagione di progresso e una nuova fase per il del capitalismo, solo se mettiamo la persona al centro delle nostre politiche. Un altro capitalismo è possibile solo se resta umano».
L’intelligenza artificiale può aiutarci in tanti modi, non da ultimo può essere fondamentale per l’accelerazione dell’innovazione scientifica, per la moltiplicazione e scalabilità degli impatti e per la loro misurazione
Ronald Cohen
Ronald Cohen, considerato il padre degli investimenti sociali, ha tracciato la rotta: l’impact investing può crescere e svilupparsi a partire dal «forte cambiamento nei valori di persone e consumatori», da una «tecnologia trasformativa come l’intelligenza artificiale, e dalla «profonda trasparenza richiesta ad attori economici e aziende». Per Cohen il capitalismo d’impatto è in grado di conseguire oltre all’utile economico anche l’utile sociale, attraverso la realizzazione di strumenti finanziari come ad esempio i social impact bonds. «L’impact capitalism coniuga l’impatto sociale e ambientale al profitto, sovvertendo la tirannia di quest’ultimo e ponendo l’impatto saldamente al suo fianco, affinché lo tenga sotto controllo».
"Trasformare nel profondo le organizzazioni richiede formazione e tempo, si tratta di un cambiamento culturale e credo che dovremmo lavorare in chiave si incentivi più che di sanzioni", @st_granata, vicepresidente #SIA a #impactnow pic.twitter.com/cJrkPabfyq
— Social Impact Agenda (@SIAita_) March 4, 2024
Trasparenza, ma anche valutazione degli impatti: uno dei temi forti della giornata. «Gli investimenti», dice chiaro Lucrezia Reichlin, docente alla London Business School, «hanno bisogno di dati chiari e trasparenza reale, per questo la contabilità di sostenibilità è necessaria». Accrescimento e sviluppo di nuove competenze, empowerment femminile, l’importanza della governance, ma anche il modello mutualistico. Luca Filippone, direttore generale di Reale Group, ha ricordato come questo modello abbia «nel suo Dna i valori fondanti della sostenibilità».
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Non solo riflessioni, ma anche proposte. Human Foundation ne ha messe nero su bianco sette. Gli interlocutori? Gli stakeholder, i decisori politici, come le aziende.
- I capital gain a impatto. Si propone di introdurre una tassazione agevolata per i capital gain dei fondi impact, in grado di misurare e certificare l’impatto, diversamente dai prodotti di finanza “tradizionale”
- Payment by result. L’obiettivo è costituire un fondo di garanzia pubblico per promuovere contratti pay by result capaci di attrarre investimenti privati remunerati sulla base dei cambiamenti ambientali e sociali raggiunti.
- Label di finanza a impatto. Riconoscere ufficialmente la finanza a impatto attraverso un label europeo che la distingua e valorizzi rispetto alla finanza esg.
- La sostenibilità delle s.p.a. Distinguere i comitati rischi e sostenibilità nella governance delle s.p.a. al fine di orientare le decisioni verso la generazione di impatto positivo.
- Piano Mattei e Pnrr a impatto. Impiegare le risorse del Pnrr e del Piano Mattei per l’Africa attraverso investimenti e programmi che misurino l’impatto e che contribuiscano agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
- Capacity building per la Pa. Trasferire competenze e abilità ai manager della Pa per integrare la dimensione della valutazione d’impatto nei processi decisionali pubblici in linea con i migliori standard europei.
- Promuovere processi di gestione condivisa dei dati. Condividere i dati tra Pa, enti del Terzo settore e welfare aziendale per sviluppare soluzioni che rispondano ai bisogni di persone e territori, rafforzando la prevenzione e riducendo la spesa pubblica.
In apertura foto di Social Impact Agenda da Twitter. Nel testo immagini di Alessio Nisi