Economia

Impact Grant, l’investimento ibrido fra impact investing e filantropia

La Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore ha avviato un'iniziativa innovativa che, attraverso particolari strumenti giuridici e contrattuali, permette alla società beneficiaria di un investimento, in caso di raggiungimento di obiettivi di impatto sociale pre-concordati, di trasformarne una parte in contributo a fondo perduto. Si parte con l’investimento di 300mila euro nella cooperativa “Vesti Solidale"

di Redazione

La Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore ha avviato, per la prima volta in Italia, la sperimentazione di una struttura finanziaria innovativa denominata “Impact Grant” che, attraverso l’adozione di particolari strumenti giuridici e contrattuali, permette alla società beneficiaria di un investimento, in caso di raggiungimento di obiettivi di impatto sociale pre-concordati, di trasformarne una parte in contributo a fondo perduto. La prima operazione in cui è stata sperimentata questa struttura innovativa è stato l’investimento della Fondazione nella cooperativa sociale “Vesti Solidale”: un aumento di capitale di 300mila euro realizzato nell’ambito di “Impact4Coop”, un programma a sostegno della ripresa del settore cooperativo, avviato all’inizio del 2022 dalla Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore in sinergia con Fondazione Cariplo. L’investimento contribuisce a finanziare la Cooperativa, impegnata nella costruzione del nuovo impianto in grado di riciclare fino a 15mila tonnellate all’anno di indumenti usati.

«Con l’Impact Grant – spiega Marco Gerevini, consigliere di amministrazione della Fondazione – intendiamo sperimentare una struttura ibrida, che possa contribuire ad arricchire le soluzioni e gli strumenti a disposizione degli investitori a impatto, cercando di creare le condizioni per massimizzare l’incentivo al raggiungimento di un impatto misurabile e, al tempo stesso, per rafforzare il patrimonio del beneficiario e incrementare la sua capacità di attrarre nuovi investitori e finanziatori. Nel caso specifico, abbiamo scelto di supportare Vesti Solidale per il suo modello di attività, che coniuga economia circolare e inclusione sociale. L’investimento della Fondazione, inoltre, si colloca strategicamente in un più ampio programma di intervento, attraverso cui intendiamo contribuire alla ripresa del settore cooperativo, duramente colpito dagli effetti generati dalla pandemia. A questo scopo, a febbraio del 2022, in sinergia con Fondazione Cariplo abbiamo avviato “Impact4Coop”, un programma da 1,2 milioni di euro – ancora attivo – dedicato al rafforzamento patrimoniale delle cooperative sociali di tipo A, B o miste: enti non profit che svolgono un ruolo cruciale nell’ambito delle politiche attive del lavoro e di contrasto alla povertà».

L’investimento della Fondazione nella cooperativa Vesti Solidale è stato realizzato mediante la sottoscrizione di azioni come socio finanziatore. In particolare: 200mila euro in azioni di finanziamento standard; 100mila euro in azioni di finanziamento “autoestinguibili” il cui importo, al raggiungimento di alcune condizioni concordate (numero di soggetti in condizioni di svantaggio assunti, tonnellate di indumenti trattati e margine di contribuzione dell’impianto) sarà destinato a riserva indivisibile e non distribuibile della Cooperativa. Nel caso in cui quest’ultima non raggiunga gli obiettivi concordati, le azioni previste perderanno la caratteristica di estinguibilità, mantenendo le prerogative delle azioni di finanziamento standard.

Tale struttura consente di incentivare notevolmente il raggiungimento degli obiettivi di impatto e, al tempo stesso, di rafforzare il capitale del beneficiario, con evidenti vantaggi sulla sua capacità di accedere ad altre forme di finanziamento e di attrarre nuovi investitori e finanziatori. L’operazione innovativa è stata strutturata dalla Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, con la collaborazione dell’ufficio legale di Confcooperative.

Vesti Solidale è una cooperativa sociale di tipo B che ha come mission l’inserimento lavorativo di persone con diverse tipologie di svantaggio (disabilità fisica e psichica, alcooldipendenza, tossicodipendenza e carcerati) e in condizioni di fragilità economica. Opera nell’ambito dell’economia circolare, della tutela ambientale e della diffusione di modelli di consumo ecosostenibili in diverse attività tra cui: lo sviluppo di “Vesti & Rivesti”, un progetto dedicato alla gestione dell’intera filiera di recupero del tessile, dalla raccolta, alla selezione fino al loro riutilizzo come indumenti “second hand”; servizi di raccolta rifiuti rivolti alle aziende e finalizzati al recupero e riutilizzo, attraverso i progetti “Ricarica” e Retech (per il recupero dei toner e dei rifiuti elettronici) e il servizio di Asset recovery – progetto “Restarter” – finalizzato al riutilizzo di apparecchiature informatiche. Attraverso un modello di attività sostenibile, etico e inclusivo, Vesti Solidale sta ora progettando il più grande impianto italiano dell’economia sociale, su una superficie di circa 12.500 mq, dedicato al riciclo di indumenti, scarpe e borse usati. L’impianto sarà alimentato principalmente dai materiali raccolti da Vesti Solidale e dalle cooperative sociali aderenti alla Rete Riuse attraverso i contenitori posizionati, sia su suolo pubblico che nelle parrocchie delle province di Milano, Monza e Brianza, Varese, Lecco, Brescia e Bergamo. Scopo prioritario del progetto sarà quello di gestire direttamente la lavorazione di circa 15mila tonnellate all’anno di indumenti, garantendo così maggiore trasparenza e tracciabilità della filiera e creando, al contempo, le condizioni per generare ulteriori 20 posti di lavoro, di cui almeno il 70% afferenti alle fasce deboli della popolazione (al 31 dicembre 2021 la Cooperativa ha impiegato 125 lavoratori, di cui 31 in condizioni di svantaggio).

In continuità e a integrazione del progetto “Vesti & Rivesti”, nel 2014 la Cooperativa ha avviato “Share” – Second Hand Reuse: un progetto che consente di completare il ciclo legato al recupero degli indumenti usati attraverso una rete di sei negozi in tutt’Italia – arredati in stile eco-chic e con materiali di riciclo –, che offrono alla clientela abiti selezionati, igienizzati e di alta qualità a prezzi estremamente vantaggiosi, impiegando negli store soggetti svantaggiati.

«Grazie al supporto della Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore – sottolinea Matteo Lovatti, presidente della Cooperativa – Vesti Solidale sarà in grado di realizzare il nuovo impianto di riciclo degli indumenti usati, chiudendo il cerchio del recupero della frazione tessile. Questo importante investimento creerà nuova occupazione sul territorio, con particolare attenzione alle persone svantaggiate o in difficoltà economica, e costituirà una solida e sostenibile base economica per il futuro della Cooperativa. Il nuovo impianto è focalizzato a individuare, in via prioritaria, gli abiti che possono essere avviati al riutilizzo; in secondo luogo, saranno individuati e separati i tessuti per tipologia di filato e avviati al riciclo di materia. Inoltre, il nuovo impianto costituirà un’occasione per sperimentare nuove modalità di trasformazione e upcycling dei prodotti recuperati in collaborazione con il mondo della moda, che le recenti novità normative hanno messo al centro del nuovo green deal europeo. Sono stati infatti introdotti l’obbligo di raccolta differenziata della frazione tessile a partire dall’1 gennaio 2022 e il concetto di “responsabilità estesa del produttore”, in base al quale i produttori dei nuovi capi d’abbigliamento dovranno farsi carico degli oneri di gestione dei prodotti giunti a fine vita».

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.