Welfare

“Imminente sgombero per il campo Casilino 900”

La denuncia è dell'ong Everyone: "Coinvolte 700 persone, tra cui 300 bambini e vari malati gravi. E' pulizia etnica"

di Daniele Biella

“Abbiamo appreso oggi che le autorità italiane hanno deciso di sgomberare l’insediamento Rom di Roma Casilino 900 entro le prossime tre settimane”. Lo annunciano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti dell’organizzazione per i diritti umani gruppo EveryOne. “Il Casilino 900 è il più vecchio campo rom della capitale, in cui le famiglie, un totale di circa 700 persone, rifugiatesi in Italia dai Paesi della ex Iugoslavia, vivono da oltre 40 anni in condizioni igienico-sanitarie tragiche e senza alcun programma assistenziale” spiegano gli attivisti. “Negli ultimi anni le Istituzioni hanno diffuso gravi ideologie ispirate all’odio razziale verso i rom del Casilino 900, attribuendo loro comportamenti asociali e bollandoli come persone geneticamente dedite al crimine”.

Recentemente, il Commissario europeo per i diritti umani, Thomas Hammarberg, ha definito “intollerabili” le condizioni di vita e l’emarginazione in cui sono costretti a vivere 300 bambini, molti malati, donne incinte. “Nonostante l’emarginazione, i pregiudizi e gli innumerevoli episodi di razzismo che le colpiscono,” continuano Malini, Pegoraro e Picciau, “le persone valide del Casilino 900 sono impegnate quotidianamente nella ricerca di occasioni di lavoro e integrazione. Lo sgombero imminente rappresenta quanto di più irresponsabile e disumano si possa concepire, perché il Comune di Roma non ha approntato alcuna alternativa di alloggio né di assistenza, nessun progetto scolastico riservato ai minori, nessun sostegno sociale per i casi socio-sanitari più drammatici né per mantenere integre le famiglie, quando l’unione familiare è a fondamento delle tradizioni del popolo Rom. Inoltre, una simile operazione porrebbe in grave pericolo i bambini down, cardiopatici, in terapia farmacologica o in dialisi”. Nell’insediamento vivono inoltre malati di cancro, pazienti in cura chemioterapica, persone affette da gravi patologie cardiache, portatori di disabilità fisiche e psichiche.

“Le condizioni in cui sono costretti a vivere”, commentano i rappresentanti di EveryOne, “rendono già difficile il supporto da parte della Croce Rossa e di altre organizzazioni umanitarie. All’interno del campo, secondo il dottor Maurizio Di Marzio, responsabile del camper socio-sanitario che dal ‘99 ha assistito i rom residenti nel territorio della Asl RmB, vi sono episodi di Tbc, epatopatie severe, malattie dermatologiche trasmissibili, affezioni gastro-intestinali e ustioni, in misura rilevante, specie nei bambini. Uno sgombero, tanto più con queste gelide temperature, costituirebbe una condanna a morte per i più malati e vulnerabili e un dramma umanitario di proporzioni incalcolabili per tutti gli altri”.

Nel 2008, alcune delegazioni del Parlamento europeo e della Commissione Ue avevano visitato il campo; allora, venne posta in rilievo la grave condizione di emarginazione, povertà e crisi umanitaria che attraversava gli abitanti del Casilino, “ma nonostante questo il Comune di Roma e in genere le autorità italiane non hanno minimamente cercato di migliorare la situazione, e anzi hanno reso il Casilino sempre più simile a un ghetto polacco negli anni dell’Olocausto”.

Quali soluzioni? “Sarebbe necessario costruire un villaggio moderno e attrezzato sull’attuale sito o presso un sito dignitoso. In alternativa, le istituzioni dovrebbero provvedere a fornire alloggi e ad avviare un serio progetto scuola-lavoro”, prestando contemporaneamente il dovuto sostegno sociale  ai più deboli. Ci auguriamo che la Commissione europea e il Consiglio d’Europa possano intervenire prontamente, se necessario avviando una procedura d’infrazione, contro la decisione delle autorità italiane di sgomberare il Casilino 900 senza alcuna alternativa dignitosa per i suoi abitanti”.

“E’ importante che anche l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani assuma una posizione decisa contro l’annunciata operazione di purga etnica. Il Gruppo EveryOne, l’associazione Them Romano, l’organizzazione antirazzista europea United e la rete di organizzazioni per i Diritti Umani si avvarranno di ogni mezzo civile e nonviolento per scongiurare un dramma umanitario e salvaguardare i diritti fondamentali di oltre 700 esseri umani già provati da un lungo e terribile periodo di apartheid e persecuzione”.

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