Cultura
Immigrazione: sulla Bossi-Fini la Caritas farà obiezione di coscienza
Lo preannuncia Monsignor Nozza: "propongo che le Caritas italiane accolgano gli stranieri, anche clandestini, e poi vadano a autodenunciarsi"
di Redazione
“Il Governo non ha una visione unitaria del problema. Di volta in volta si mette al centro dell’attenzione un aspetto per rispondere a spinte di interessi particolari. Di solito si tratta del tema della sicurezza e si fa leva sulla paura della gente. Manca un sistema di politiche che comprenda la cooperazione, l’integrazione, l’accoglienza e insieme la sicurezza”. Cosi’ monsignor Vittorio Nozza, direttore della Caritas Italiana, critica la legge Bossi-Fini durante il Congresso della Caritas Italiana e ripreso da Famiglia Cristiana in edicola questa settimana. E aggiunge: “Quel che colpisce nel testo approvato dalla Camera e’ l’affermazione di una sorta di principio di indesiderabilita’”. Durante il Congresso di Bellaria Renzo Dutto, responsabile dell’Osservatorio sulle poverta’ della diocesi di Saluzzo, ha avanzato una proposta provocatoria: “Questa legge non rispetta la dignita’ dell’uomo e divide i cittadini in due, di serie A e di serie B. E poi non rispetta il Vangelo, che dice di accogliere lo straniero. Allora io propongo che le Caritas italiane accolgano gli stranieri, anche clandestini, e poi vadano a autodenunciarsi”. Proposta che, dichiara don Nozza, verra’ presa “in seria considerazione”.
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