Famiglia

Immigrazione: regolarizzate 650mila persone

Questo il bilancio previsto dal vicepremier Fini entro fine anno

di Stefano Arduini

Entro il 31 dicembre di quest’anno «ci saranno 650 mila con un regolare contratto di lavoro». Il vice premier ha difeso la legge Bossi-Fini sull’immigrazione e ha sostenuto che ad un anno dall’entrata in vigore «gli immigrati regolari sono cresciuti e i clandestini sono diminuiti». Gianfranco Fini ha fatto un bilancio della legge sull’immigrazione che porta il suo nome ad un anno dall’entrata in vigore e ha sottolineato che prima della legge la situazione era grave: «c’erano non meno di un milione di cittadini extracomunitari sul territorio nazionale senza garanzie, diritti, cittadinanza. Intervenire – ha detto – era una responsabilità morale. Ora siamo riusciti a mettere centinaia di migliaia di lavoratori nella condizione di acquisire una cittadinanza piena e attiva. I numeri, che non dicono bugie, dimostrano che il fenomeno dell’ingresso clandestino si sta attenuando: dal primo gennaio al 15 settembre del 2001 gli sbarchi sono stati 13.888; dal primo gennaio al 15 settembre 2002 gli sbarchi sono cresciuti a 17.360, nello stesso periodo del 2003 sono diventati 9.865, cioè la metà – ha osservato Fini – rispetto all’anno scorso. Non è azzardato quindi dire che un anno dopo il numero di immigrati regolari è maggiore, e di converso è diminuito quello dei clandestini».

La legge Bossi-Fini «è tutt’altro che rigida – assicura il vicepremier – il cittadino non è una merce nè viene ridotto al rango poco dignitoso di produttore di benessere. Non è il calcolo della manodopera: è un uomo. Abbiamo restituito a tanti extracomunitari una cittadinanza piena, offrendo loro la possibilità di integrazione sociale con un lavoro».

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