Formazione e integrazione

Immigrazione, quello spazio etico che lega lavoro sicuro e sviluppo

Dai corridoi lavorativi alle proposte per agevolare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro immigrato. Questi i temi sul tavolo del convegno "Italia e immigrazione. I diritti del lavoro e i corridoi lavorativi". Paolo Ragusa, presidente del Movimento cristiano lavoratori Als Mcl: «L’immigrazione, se opportunamente regolata, può diventare una risorsa per il Paese». Per Alfonso Luzzi, presidente di Mcl, è necessario prima di tutto «adottare strumenti statistici per analizzare i fabbisogni lavorativi in modo più accurato, distinguendo le esigenze per settore e per territorio»

di Alessio Nisi

lavoro

Nel 2023 l’Osservatorio sugli stranieri dell’Inps ha registrato 3,8 milioni di lavoratori stranieri attivi, a fronte di 500mila percettori di prestazioni sociali, comprese quelle pensionistiche. Sempre secondo lo stesso osservatorio i lavoratori stranieri hanno versato 15,4 miliardi di euro alle casse dell’istituto previdenziale, pari al 6,6% del totale dei contributi, ricevendo in cambio lo 0,4% in termini di pensioni.

Non solo, secondo il rapporto della Fondazione Moressa secondo il lavoro straniero realizza l’8,8% del Pil del Paese e, in alcuni settori, come l’agricoltura e le costruzioni, questa percentuale supera il 15%.

Sono alcuni dei numeri con cui Paolo Ragusa, presidente dell’Associazione Lavoratori stranieri – Als del Movimento cristiano lavoratori -Mcl ha aperto “Italia e immigrazione. I diritti del lavoro e i corridoi lavorativi”, promosso dallo stesso Movimento cristiano lavoratori Als Mcl.

Alfonso Luzzi – presidente del Movimento cristiano lavoratori

Che cosa sono i corridoi lavorativi

Una premessa che ha portato diritta al cuore del tema dell’incontro: i corridoi lavorativi. Iniziative, spiega sempre Ragusa, che «nascono per formare cittadine e cittadini stranieri residenti in Paesi che non fanno parte del continente europeo, per fornire loro tutti gli strumenti che possano garantire l’ingresso in modo sicuro nel territorio italiano, un lavoro stagionale presso le aziende che hanno aderito al progetto e un inserimento nel contesto socio-economico italiano».

I corridoi lavorativi sono un percorso importante dal punto di vista etico e sono vantaggiosi per il nostro Paese, perché sostengono l’economia italiana e rispondono al fabbisogno di manodopera delle imprese

Paolo Ragusa – presidente dell’Associazione Lavoratori stranieri – Als Mcl

Un ingresso sicuro e legale in Italia

Un percorso di formazione per «preparare i lavoratori stranieri nei loro Paesi d’origine, garantendo il loro ingresso sicuro e legale in Italia, in base ai fabbisogni occupazionali delle imprese» e che «conferisce ai lavoratori formati un titolo che consente loro di fare ingresso regolare in Italia in deroga alle quote stabilite dal cosiddetto Decreto flussi, in ottemperanza alle previsioni del Decreto Cutro».

Paolo Ragusa, presidente di Associazione Lavoratori Stranieri – Als Mcl, e Alfonso Luzzi, Presidente del Movimento Cristiano Lavoratori – Mcl, intervengono al convegno “Italia ed immigrazione. I diritti del lavoro e i corridoi lavorativi”, una riflessione attorno al diritto del lavoro e ai corridoi lavorativi, temi di straordinaria importanza e attualità

28 progetti per formare 5mila lavoratori

Attualmente, ha chiarito Ragusa, sono stati approvati 28 progetti di formazione per organizzarla in 15 paesi, con l’obiettivo di formare i primi 5mila lavoratori. Tra questi anche un progetto di Als Mcl in Marocco che prevede la formazione dei primi 60 lavoratori nei settori del tessile, della sanificazione e dell’industria alberghiera, che saranno successivamente assunti da imprese siciliane e abruzzesi. Sempre in Marocco seguirà un ulteriore step di formazione nel settore agricolo. E anche altre iniziative sono in corso.

I corridoi lavorativi sono una strada per un’immigrazione legale e positiva per chi arriva e anche per noi che riceviamo. Lo step importante poi è anche quello successivo, dell’integrazione, attraverso l’insegnamento della lingua, e dell’educazione civica

Monsignor Pierpaolo Felicolo – direttore generale della Fondazione Migrantes

Un tavolo di coprogettazione con il Terzo settore

Ragusa ha lanciato anche una proposta a Sviluppo lavoro Italia (soggetto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali che ha l’obiettivo di favorire un migliore sviluppo delle politiche attive del lavoro attraverso forme di integrazione tra programmazione nazionale e regionale dei Fondi europei e il mercato del lavoro) : «Istituire attraverso una procedura di evidenza pubblica, un tavolo di coprogettazione per condividere alcuni percorsi di formazione professionale e civico linguistici. Si possono individuare gli enti del Terzo settore esperti in materia e coinvolgerli come partner, non solo come fornitori».

Monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, interviene al convegno del Movimento Cristiano Lavoratori – Mcl, “Italia ed immigrazione. I diritti del lavoro e i corridoi lavorativi”,

Le proposte del Movimento cristiano lavoratori

Una riflessione, quella su immigrazione e lavoro, che si è tradotta in una serie di proposte. Prima tra tutte, spiega Alfonso Luzzi, presidente del Movimento cristiano lavoratori, «la necessità di adottare strumenti statistici per analizzare i fabbisogni lavorativi in modo più accurato, distinguendo le esigenze per settore e per territorio».

La formazione facilita l’inserimento lavorativo e permette di avvicinare le competenze dei lavoratori alle esigenze specifiche dei datori di lavoro

Alfonso Luzzi – presidente del Movimento cristiano lavoratori

Lista per competenze e semplificazione

Per Luzzi è necessario anche «un rafforzamento degli strumenti di regolamentazione, come liste di lavoratori nei paesi di origine basate su competenze e qualifiche specifiche».

Poi, «il rilascio di permessi di soggiorno temporanei per ricerca di lavoro o per radicamento sociale», e, aggiunge, «la necessità di semplificazione delle procedure con una completa digitalizzazione dei processi e l’eliminazione delle attuali modalità del click day. Senza dimenticare, ha proseguito, «la possibilità di valorizzare quegli strumenti che sono già esistenti, come per esempio la carta Blu Ue».

I temi delle migrazioni economiche e dei processi di incontro tra domanda e offerta di lavoro immigrato vanno analizzati con la consapevolezza della loro stretta interconnessione con la demografia, la qualità dell’occupazione, la formazione e le competenze, la competitività delle imprese e la sostenibilità economica e sociale

Alfonso Luzzi

Agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro

Il punto, ribadisce sempre Luzzi, è che «l’Italia potrebbe trarre ispirazione da queste esperienze per migliorare le proprie politiche migratorie, mediante l’adeguamento delle quote di ingresso ai fabbisogni reali, la semplificazione delle procedure, ad esempio, con tempi più rapidi per il rilascio del nulla osta al lavoro, favorendo percorsi di formazione e integrazione che rendano più efficace il collegamento tra domanda e offerta di lavoro».

In apertura foto di Jon Tyson per Unsplash. Nel testo foto e video di Alessio Nisi

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