Welfare

Immigrazione: poliziotti albanesi fabbricavano visti

Scoperto nella capitale albanese un giro di documenti falsi che permetteva l'accesso in tutta Europa e nelle Americhe, attraversando senza difficoltà frontiere aeroportuali

di Daniele Biella

TIRANA (Albania) – Ufficiali di polizia albanesi fabbricavano illegalmente, con tecnologie sofisticate, visti d’ingresso per 29 Paesi diversi, Italia compresa. Tra i nove arrestati ieri dalla stessa polizia, quattro appartenevano alle forze dell’ordine, uno dei quali era il comandante dell’ufficio anticrimine dell’aeroporto internazionale di Tirana. Facendo pagare da 1.500 a 16 mila Euro, a seconda delle destinazioni (Unione Europea soprattutto, ma anche America), l’organizzazione clandestina si appoggiava a un’agenzia viaggi dal nome simbolico Go West, “Vai in Occidente”, nei quali uffici riproduceva visti di ogni tipo, a prima vista identici agli originali. Gli investigatori hanno ritrovato decine di timbri di rappresentanze diplomatiche, istituzioni internazionali, posti di confine europei e d’oltreoceano, dal Messico ad Haiti, dalla Giamaica agli Stati Uniti. Le indagini sono durate quattro mesi: cominciate sulla base dell’articolo di un giornalista inglese che era riuscito ad acquistare a Tirana un passaporto britannico intestato a nome del Ministro dell’Interno del suo Paese, si sono concluse quando anche due degli investigatori hanno provato, con successo, a passare dall’Albania alla Francia (attraverso l’Italia) dopo aver ottenuto documenti contraffatti dall’organizzazione abusiva. La produzione diretta dei visti, che avveniva con complicità internazionali tuttora oggetto di indagine, apre nuovi inquietanti spiragli per il fenomeno dell’immigrazione clandestina, di solito avvezzo a tecniche meno moderne come il noto “viaggio della disperazione” in gommone. (Fonte: ANSA)


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