Famiglia

Immigrazione: per Focsiv deludente provvedimento ingressi

L’autorizzazione all’ingresso di 33 mila immigrati stagionali rappresenta una risposta di gran lunga inferiore alle esigenze delle imprese italiane.

di Redazione

L?autorizzazione all?ingresso di 33 mila immigrati stagionali rappresenta una risposta di gran lunga inferiore alle esigenze delle imprese italiane. Sono ingressi limitati nel tempo e poi, finita la stagione, cosa succederà? Quanti rimarranno nel nostro paese? Questo provvedimento, del tutto parziale sia per il numero che per la provvisorietà, si abbina a quello, per ora solo proposto, di regolarizzare i migranti che collaborano nelle famiglie. Da quando si è cominciato a parlare di questi provvedimenti l?entrata dei migranti clandestini è aumentata a dismisura.Possibile che nessuno se ne sia accorto? Arrivano a centinaia con tutti i mezzi, con i gommoni degli scafisti, con le carrette del mare e il più delle volte ne abbiamo notizia solo quando questi natanti vanno in avaria. Arrivano sotto i pianali dei treni, nei container dei camion, aggirando l?ostacolo della frontiera con la triangolazione dei paesi di Schengen. In particolare, i migranti dei paesi dell?est europeo, partono dalla Bielorussia, prima destinazione Portogallo oppure Olanda e arrivano in Italia. Non sono tutti collaboratori familiari ovviamente, questo lavoro è il più sommerso, ma che importa, una volta arrivati qui, pagando come hanno pagato l?organizzazione mafiosa che li ha aiutati, troveranno qualcuno già pronto a testimoniare di averli accolti in casa prima del 31 dicembre 2001. Un clandestino non ha nulla, non ha documenti, di solito sta nascosto, non esiste ed è facile perciò inventare su di lui una storia qualsiasi Qual è quella casa che, in pura teoria, non ha bisogno di collaboratori per i lavori domestici, o perché c?è un anziano, o dei bambini, o un ammalato da accudire? Chi può sostenere il contrario? Pagando gli arretrati dei contributi, pagando un supplemento, oppure per un gesto di carità, salta fuori il datore di lavoro che si presta e che aiuta a rimediare il permesso di soggiorno. Questo, ovviamente, non serve all?infinito, ma ravviva le speranze, fa intravedere nuove possibilità. Il tam tam dei clandestini funziona meglio di qualsiasi strumento di comunicazione, le mafie hanno tutto l?interesse e l?immigrazione illegale aumenta. Viene da pensare che si cerchi di favorirla. Se si voleva trovare una sanatoria e conta poco se il nome è diverso, per una categoria di clandestini, perché dirlo con mesi di anticipo prima di poterla applicare? Che cosa significa emendare una legge che non è ancora uscita? Non era il caso di scrivere la legge nel modo giusto e farla uscire presto? Come se la legge fosse parto di altri partiti e di altro governo! Invece così aumentano soltanto le attese dei clandestini che sono già qui e la carica di quelli che vogliono arrivare. Forse, davvero, fingendo di sostenere il contrario, si vuole aumentare il numero dei clandestini perché fanno comodo, sono più facili da manovrare, costano meno perché lavorano in nero, non hanno alcun diritto, non sono inquadrabili da nessun sindacato, devono lavorare e basta se vogliono mangiare e, quando non servono più, si arrangino e tornino al loro paese. Serve subito una legge per l?immigrazione ma, senza chiacchiere e senza infingimenti, bisogna che questa legge tenga conto che i migranti non si dividono in caste a seconda dei nostri esclusivi bisogni. Tutti i migranti sono delle persone che, in quanto tali, hanno dei diritti fondamentali, insieme ai bisogni delle nostre famiglie e delle nostre imprese. Soprattutto serve una legge di ampio respiro che superi le quotidiane emergenze. Ormai sono anni che la migrazione si è indirizzata verso il nostro paese e il fenomeno proseguirà e magari crescerà per molte ragioni e per molto tempo ancora. Occorre una legge che dia pieno riconoscimento e quindi pieno coinvolgimento in fatto di diritti e di doveri a tutti coloro che migrano nel nostro paese. Già in altri stati europei, a determinate condizioni, è stato concesso il diritto di voto amministrativo e la parità di trattamento con gli altri cittadini. Vanno poi incentivati i ricongiungimenti familiari, è un?esigenza umana ed è un fattore di stabilità anche sociale. Va ribadito che, nel nostro paese, c?è bisogno di lavoro migrante non ancora soddisfatto. Il legislatore, al di là della sua collocazione politica, deve farsene carico, altrimenti sarà complice del lavoro in nero e della clandestinità.


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