Cultura
Immigrazione: per CCD-CDU dopo colf altre regolarizzazioni
Non finirà con le colf e gli assistenti domiciliari la serie delle regolarizzazioni degli extracomunitari senza permesso di soggiorno. polemica con la Lega
di Redazione
Non finirà con le colf e gli assistenti domiciliari la serie delle regolarizzazioni degli extracomunitari senza permesso di soggiorno, ma che lavorano, hanno una casa e nessun conto aperto con la giustizia. ”Si dovrà necessariamente pensare a risolvere la situazione degli extracomunitari che lavorano nelle piccole e medie imprese”, spiega il capogruppo del Biancofiore alla Camera Luca Volonté, che ricorda come siano gli stessi imprenditori, soprattutto al Nord, a chiedere con insistenza manodopera extracomunitaria. Prima pero’ occorre ottenere il via libera dal Parlamento al ddl del governo, che andra’ in aula al Senato il 19 febbraio: ”chiudiamo questo capitolo e poi vedremo”, dice il ministro per le Politiche comunitarie Rocco Buttiglione, che in Consiglio dei ministri ha ingaggiato più di un duello con i colleghi Bossi e Maroni sui temi dell’immigrazione. A fine febbraio scadrà il termine per l’autodenuncia delle imprese secondo i termini fissati dalla legge Tremonti per l’emersione del lavoro sommerso. Sarà quella, spiegano al ccd-Cdu, l’occasione per un momento di riflessione sul futuro dei lavoratori extracomunitari irregolari impiegati in nero da piccole e medie imprese. ”Ma il problema -aggiunge Volonté- andrà comunque risolto”. La Lega, intanto, continua a sparare ad alzo zero su ogni ipotesi di sanatoria e regolarizzazione: ”devono pur fare la loro campagna elettorale”, risponde Volonte’ che ribadisce l’intenzione del Biancofiore di proseguire nelle regolarizzazioni ”necessarie”. ”Dove c’é lavoro c’é una brava persona”, aggiunge Buttiglione che ribadisce come il Ccd-Cdu abbia ”sempre agito secondo buonsenso ”. Nelle ultime settimane la Lega ha intensificato i suoi attacchi agli alleati di governo in tema di immigrazione, in una fase in cui c’e’ da riscrivere l’organigramma dei vertici Rai, dai quali il Carroccio non vuole restar fuori. Il Carroccio ha preso la rincorsa nei mesi scorsi e solo poco prima di Natale, dopo un vertice al Senato con Fini, ha accettato la regolarizzazione di colf e ‘badanti’. L’emendamento del governo al ddl in discussione a palazzo Madama e’ giunto solo qualche giorno fa sul tavolo del relatore del provvedimento Gabriele Boscetto. Ma gia’ dopo poche ore ecco nuovi emendamenti leghisti che vorrebbero limitare la regolarizzazione a quegli immigrati che assistono anziani, malati e disabili, escludendo, di fatto, le semplici collaboratrici familiari. Si riapre così la polemica, mai sopita, con il Biancofiore. Maurizio Eufemi, senatore del Ccd-Cdu in commissione Affari costituzionali del Senato non si scompone piu’ di tanto, definendo gli emendamenti leghisti ”strumenti che possono servire per altre cose”. Il Carroccio, comunque, non si placa, e dopo aver polemizzato anche con Forza italia, insistendo per un impiego piu’ massiccio ed incisivo delle navi da guerra per contrastare l’immigrazione clandestina via mare, ora entra in contrasto anche con l’Arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini che auspicava una ”cittadinanza sanitaria” anche per i clandestini. In questi mesi, insomma, la Lega ha riscoperto l’antica verve anti-immigrati, come ai tempi del senatore Boso che voleva prendere le impronte dei piedi degli extracomunitari per ‘schedarli’. Atteggiamenti che in ogni caso non hanno scoraggiato il Biancofiore e quella parte della Cdl più incline a trattare diversamente la questione immigrazione: ”chiuso il capitolo del ddl -ribadisce Buttiglione- il governo procederà anche in questa materia seguendo la stella polare del buonsenso”.
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