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Immigrazione: libro bianco Ds sui fallimenti della Bossi-Fini

Dopo 1 anno e mezzo dalla sua approvazione, la legge Bossi-Fini ''ha mostrato tutto il suo carattere demagogico perche' non ha prodotto risultati significativi e positivi"

di Redazione

A un anno e mezzo dalla sua approvazione, la legge Bossi-Fini ”ha mostrato tutto il suo carattere demagogico perche’ non ha prodotto risultati significativi e positivi nel governo dell’ immigrazione”: il Libro Bianco dei Ds sulla ”politica delle destre in materia di immigrazione” punta il dito contro la legge approvata l’ 11 luglio 2002 e rivendica l’ operato dei governi di centrosinistra e in particolare la legge Turco-Napolitano. Il volume, che sara’ domani in edicola insieme al quotidiano ‘L’Unita”, e’ stato curato dal responsabile immigrazione dei Ds, Giulio Calvisi e da Aly Baba Faye, del Forum Fratelli d’ Italia, con il contributo di Livia Turco, di associazioni e sindacati. Nella prefazione, il segretario della Quercia, Piero Fassino, afferma che la Bossi-Fini ha ”complicato e reso difficile il soggiorno in Italia di tanti stranieri regolarmente residenti nel nostro Paese”. La responsabilita’ piu’ grave del governo Berlusconi, rincalza Livia Turco, e’ quella di ”aver precarizzato la presenza dei lavoratori immigrati, di aver cancellato il tema dell’ integrazione, di aver confinato tali politiche a un generoso ‘fai da te’ degli enti locali, degli imprenditori, del volontariato”. Vediamo nei dettagli quali sono, secondo i Ds, gli errori e le manchevolezze della legge Bossi-Fini: I RITARDI – A tutt’ oggi mancano ancora sia i Regolamenti attuativi della legge sia il Documento di programmazione triennale. L’ ultimo atto di programmazione – dicono i Ds – e’ stato fatto dal centrosinistra tre anni fa. LA NUOVA UE – Dal 1 maggio prossimo, l’ Ue avra’ altri 74 milioni di cittadini provenienti da 10 nuovi Paesi: molti di loro passeranno direttamente dalla condizione di ‘immigrato clandestino’ a quella di cittadino comunitario, anche se per un periodo di tempo che potra’ variare da due a sette anni non avra’ gli stessi diritti dei cittadini degli attuali Paesi Ue. A decidere tutto questo saranno i singoli membri attuali dell’ Unione, e l’ Italia a questo proposito – denunciano i Ds – non ha ancora espresso il suo orientamento. LE QUOTE – I Ds denunciano innanzitutto la ”confusione” nel centrodestra tra chi vuole eliminare le quote e la legge che invece le conferma; poi denunciano il ‘blocco’ anche per il 2004 sulla quota di 79.500 arrivi, divisa in 68.500 stagionali e 11 mila non stagionali, ”senza che sia stata fatta una sola analisi concreta del fabbisogno e senza la programmazione triennale per il 2004-2006”. Quanto poi alle quote privilegiate, riservate a quei Paesi a maggiore pressione migratoria illegale, ”sono state drasticamente ridotte, nella misura dell’ 80%, tra il 2001 e il 2003”. – I FLUSSI IRREGOLARI – I Ds citano l’ esempio degli sbarchi di clandestini provenienti dall’ Albania, che dal 1999 in poi hanno registrato un progressivo dimezzamento sino ad esaurirsi del tutto nel 2003, merito – sostengono – degli accordi bilaterali avviati dai governi di centrosinistra. Percorso inverso, invece, per i clandestini provenienti dal Nordafrica e sbarcati in Sicilia, che hanno registrato un aumento progressivo. – LE ESPULSIONI – Secondo i Ds, le espulsioni di immigrati clandestini – ”uno degli scopi prioritari della Bossi-Fini” – si sono ridotte rispetto a quando era in vigore la Turco-Napolitano: ”in un solo anno, dal 2002 al 2003, si e’ passati da 88 mila a 65 mila”. – LA BOSSI-FINI E LA COSTITUZIONE – La legge, dicono i Ds, e’ in procinto di essere dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale, in riferimento in particolare alla disciplina dei casi di espulsione, in quanto ”viola il diritto di difesa, e’ in contraddizione con il codice penale e con i principi generali del nostro ordinamento”. – LA SANATORIA – I Ds definiscono la regolarizzazione scaturita dalla Bossi-Fini, che ha coinvolto piu’ di 700 mila immigrati, ”la piu’ imponente sanatoria mai realizzata in Europa”. Tuttavia, si lamenta il mancato riconoscimento allo straniero di un ruolo attivo nella procedura di emersione del rapporto di lavoro e i numerosi casi di sfruttamento degli stessi immigrati, che spesso hanno dovuto pagare di tasca propria i contributi. Inoltre, il problema della clandestinita’ non si puo’ ritenere risolto: a 6 mesi dalla conclusione della sanatoria, secondo i Ds ci sono circa 500 mila clandestini; inoltre, un immigrato su 5 lavora in nero. Il Libro bianco denuncia, inoltre, i lunghi tempi di attesa per il rinnovo del permesso di soggiorno, che si aggirano mediamente sui dieci mesi; la mancata approvazione di una legge sulla liberta’ religiosa, bloccata dalla Lega, e della legge sul diritto d’ asilo, che fa dell’ Italia la ‘pecora nera’ dell’ Ue; il problema della tratta delle donne, che con la Bossi-Fini – ”sono meno tutelate”. Infine, si denuncia la situazione dei minori non accompagnati, circa 8 mila ogni anno, il 20% dei quali risulta nel tempo irreperibile.


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