Famiglia

Immigrazione: l’Acnur per una nuova cultura dell’asilo nel Maghreb

L'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati (Acnur) propone nuove politiche sulle migrazioni di transito

di Joshua Massarenti

Ampliare le capacita’ di gestire il fenomeno dei rifugiati sviluppando una cultura dell’asilo e’ l’obiettivo di un nuovo progetto dell’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) nei Paesi del Nord Africa. Il progetto – finanziato dalla Commissione Europea e della durata di un anno – ”e’ mirato ad affrontare le complesse questioni delle migrazioni di transito dall’Africa subsahariana verso l’Europa e del loro impatto sulla protezione dei rifugiati”, ha spiegato l’Unhcr in un comunicato. Il progetto ”non e’ in alcun mondo legato ai centri d’accoglienza” in Nord Africa di cui si e’ a lungo parlato, ha precisato la portavoce dell’Unhcr Laura Boldrini. Finora, l’aspetto che riguarda i rifugiati nell’ambito delle migrazioni di transito e’ stato trattato solo in misura limitata. L’iniziativa si pone quindi tre obiettivi principali: ”accrescere la conoscenza e la comprensione delle migrazioni di transito in Nord Africa, rafforzare i meccanismi di protezione per i rifugiati e i richiedenti asilo nella regione e sviluppare una strategia multilaterale per gestire le conseguenze dei soccorsi e degli intercettamenti” delle cosiddette carrette del mare. In sintesi, si tratta di ”rafforzare le legislazioni, formare il personale preposto, creare una cultura dell’asilo e mettere in piede un sistema d’asilo in linea con gli standard internazionali”, ha spiegato Boldrini. Ogni anno, un numero imprecisato di persone in cerca di un migliore destino muore durante il percorso dall’Africa all’Europa. L’Unhcr teme che ”sia i paesi dell’Ue, sia i paesi di transito, nel loro impegno mirato a contrastare i flussi migratori irregolari, tendano a trascurare le necessita’ dei richiedenti asilo che spesso si mescolano ai migranti irregolari”, afferma il comunicato. L’iniziativa, ”rappresenta il primo passo verso la creazione di uno spazio di protezione per i richiedenti asilo in transito in alcuni paesi”, aggiunge il comunicato.

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