Welfare

IMMIGRAZIONE. La Commissione Ue proporrà regole condivise

Obiettivo della proposta è pianificare la gestione dei rifugiati sul territorio dell'Unione e arrivare a una legislazione comune sull'asilo

di Emanuela Citterio

La commissione dell’Unione europea ha messo a punto una proposta per combattere l’immigrazione irregolare attraverso una gestione pianificata e condivisa dagli Stati membri dei flussi, secondo regole comuni. A riferirlo è la Reuters. Il testo del documento verrà presentato dal braccio esecutivo dell’Ue mercoledì e propone una gestione più comunitaria dell’immigrazione irregolare, il cui peso ora ricade in larga misura sui Paesi della sponda Sud del Mediterraneo, in particolare l’Italia, la Spagna e Malta.

Entro la fine dell’anno la Commissione proporrà una legislazione comune sull’asilo e sui ricongiungimenti famigliari nei 27 Paesi membri. La proposta che verrà presentata mercoledì e che dovrà essere negoziata dai governi e nel parlamento europeo punta a scoraggiare i tentativi di ingresso irregolare sui barconi e i camion dei trafficanti attraverso una gestione più pianificata delle richieste di asilo e una redistribuzione migliore delle persone che fuggono per motivi umanitari sul territorio Ue.

«Il principale obiettivo» recita il testo «è dimostrare una solidarietà maggiore nei confronti dei Paesi terzi nel ricevere i rifugiati», «coinvolgere più stati membri nel ricollocamento» sul territorio Ue dei richiedenti asilo e fornire a chi fugge «un accesso ordinato e sicuro alla protezione umanitaria». La proposta prevede anche un nuovo ufficio ad hoc, l’European Asylum Support Office, che si riunirà regolarmente e ogni anno definirà le priorità circa la redistribuzione sul territorio Ue dei richiedenti asilo. Gli Stati membri a loro volta pianificheranno ogni anno il numero di persone da accogliere sul proprio territorio e riceveranno dall’Ue dei fondi per questo. L’Ue potrà indicare delle priorità, dice il documento, «per esempio priorizzando la ricollocazione di richiedenti asilo iracheni provenienti da Siria e Giordania, somali dal Kenya o sudanesi dal Ciad».

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.