Cultura

Immigrazione: in Francia riforma sul diritto d’asilo

Il ministro degli Esteri francese de Villepin ha proposto una ''razionalizzazione delle procedure'' del diritto d'asilo per ridurre i tempi di esame delle domande

di Paul Ricard

Il ministro degli Esteri francese Dominique de Villepin ha proposto una ”razionalizzazione delle procedure” del diritto d’asilo per ridurre i tempi di esame delle domande, presentando ieri al Senato il suo progetto di riforma in materia. Tale progetto rientra nell’ambito dell’armonizzazione delle politiche europee in materia di diritto d’asilo. De Villepin ha descritto per la Francia una situazione del diritto d’asilo ”in crisi”, parlando di ”procedure ridondanti, un dispositivo saturo, intollerabili ritardi nelle risposte, centri di accoglienza sommersi e, soprattutto, rifugiati ingiustamente mantenuti nella precarieta’ per lunghi mesi”. Pur riconoscendo che ”l’afflusso di coloro che chiedono asilo testimonia dell’aggravarsi delle violazioni dei diritti umani e delle persecuzioni su scala planetaria”, il capo della diplomazia francese ha sottolineato che ”il 90% delle domande non possono essere accolte perche’ si basano su motivazioni economiche e sociali che non rientrano nel diritto d’asilo”. ”Il fatto e’ che molti stranieri sollecitano il nostro sistema d’asilo non per ottenere la protezione del nostro Paese ma per restarvi il piu’ a lungo possibile, essendo la loro motivazione di natura economica”, ha spiegato. Per rimediare a tale situazione, de Villepin propone che i richiedenti asilo si rivolgano a uno ”sportello unico” – che sara’ l’Ofpra (ufficio francese di protezione dei rifugiati e apolidi) – e a un canale di ”ricorso unico”, vale a dire la Commissione ricorsi dei rifugiati. Nel quadro dell’armonizzazione europea, il progetto di legge comporta tre innovazioni: ”l’abbandono del criterio dell’ origine statale delle persecuzioni” e le nozioni, piu’ controverse, di ”asilo interno” e ”Paese d’origine sicuro”. Per tener conto del fatto che ”intere regioni sfuggono all’ autorita’ degli Stati” – ha detto de Villepin . ”ormai la qualifica di rifugiato potra’ essere concessa anche se le minacce di persecuzione provengono da attori non statali”, milizie locali, organizzazioni mafiose o terroristiche. Per contro, il concetto di asilo interno permettera’ all’ Ofpra ”di non accogliere la domanda d’asilo di una persona che avrebbe accesso a protezione su una parte del territorio del suo Paese d’origine e che potrebbe ragionevolmente esservi inviata senza timore di venire perseguitata”. Quanto ai richiedenti asilo provenienti da Paesi ”sicuri”, le loro domande non saranno necessariamente respinte, bensi’ trattate secondo una procedura speciale e accelerata. In vista delle probabili critiche dell’opposizione di sinistra al progetto governativo, il ministro ha tenuto a riaffermare ”la tradizione francese dell’asilo”. ”La Francia conta di restare una terra d’asilo”, ha sottolineato.

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