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Immigrazione: il 60% dei giovani di seconda generazione si sente italiano

Alla domanda "Ti senti italiano?", il 60% degli adolescenti di seconda generazione "nati in Italia da genitori stranieri" risponde in modo affermativo. E' quanto emerge da una ricerca della Fond

di Redazione

Alla domanda “Ti senti italiano?”, il 60% degli adolescenti di seconda generazione “nati in Italia da genitori stranieri” risponde in modo affermativo, cosi’ come il 50% dei ragazzi giunti nel nostro Paese nei primi cinque anni di vita, mentre solo il 12% dei giovani immigrati arrivati tra i 13 e i 17 anni si sente italiano. E’ quanto emerge dalla ricerca ”Approssimandosi. Vita e citta’ dei giovani di seconda generazione a Torino”, promossa dalla Fondazione Giovanni Agnelli, nell’ambito del programma ‘Persone, Generazioni, Sviluppo’ realizzato attraverso il coinvolgimento di quasi 1.000 giovani immigrati o di origine straniera tra i 12 e i 21 anni Torino (sui circa 7.600 presenti nell’area in quella fascia di eta’). Un campione ampio, ponderato per eta’, nazionalita’ e genere, che parla di Torino, ma che rimanda a situazioni diffuse in ogni citta’ italiana. Dalla ricerca emerge che l’eta’ dei giovani all’arrivo in Italia e’ determinante nell’orientare le traiettorie i percorsi in inserimento nel contesto economico e socio-culturale locale. In molti casi, piu’ del paese d’origine influisce sui comportamenti e sugli atteggiamenti dei giovani il fatto di essere nati e cresciuti in Italia, come avviene per le seconde generazioni in senso proprio, oppure di esservi giunti in eta’ prescolare o comunque in eta’ da poter essere inseriti nella scuola dell’obbligo o, infine, di appartenere a coloro che si sono ricongiunti alle famiglie solo in eta’ adolescenziale, con maggiori difficolta’ di integrazione scolastica e di apprendimento della lingua italiana. L’eta’ di arrivo in Italia conta molto anche nella capacita’ di stringere rapporti con i coetanei italiani, con i quali il 62% dei giovani di seconda generazione afferma di fare amicizia, cio’ che quasi il 70% degli immigrati giunti in Italia da adoescenti, ritiene invece, ifficile. In questo caso, sono i giovani cinesi quelli che dichiarano maggiori difficolta’, rispetto alle altre nazionalita’ nel fare amicizia con gli italiani. “La ricerca ci fa capire ancora meglio -spiega il direttore della Fondazione Agnelli, Marco Demarie- perche’ le seconde generazioni sono decisive. Non soltanto perche’ sono numerose e continueranno nel prossimo futuro a crescere con grande rapidita’, anche del 20% ogni anni.Non soltanto perche’ e’ soprattutto da esse che dipende il reciproco processo di avvicinamento tra i migrati di societa’ ospitante. Ma perche’ le seconde generazioni e, in generale, la grande maggioranza dei giovani immigrati dimostrano nella scuola e nella vita quotidiana una gran voglia di fare e di crescere, di diventare cittadini a pieno titolo”.

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