Formazione

Immigrazione, i Ds propongono il patto di convivenza

L'appello rivolto ai candidati alle elezioni amministrative

di Stefano Arduini

Un appello ai candidati alle prossime elezioni amministrative, affinche’ sottoscrivano un Patto di convivenza che impegni futuri amministratori locali e immigrati a un reciproco riconoscimento e a una serie di diritti e doveri: e’ quello lanciato oggi dai Democratici di Sinistra, convinti che ”nel promuovere inclusione sociale si aiutino le citta’ a diventare piu’ belle e piu’ ricche”. L’ idea del Patto, come ha spiegato il responsabile immigrazione del partito Giulio Calvisi, nasce dalla constatazione della presenza sempre piu’ massiccia, ma allo stesso tempo sempre piu’ integrata, degli immigrati in Italia e soprattutto dalla volonta’ di ”superare i discorsi su flussi e quote per occuparci finalmente della vita di queste persone nel nostro Paese”, e in particolare della loro partecipazione alla gestione della cosa pubblica ”Per noi – ha aggiunto Livia Turco, responsabile welfare della segreteria nazionale Ds – questi valori non sono bandiere da sventolare o ammainare a seconda di come fa comodo, ma piante da curare con impegno e anche con fatica”. Il riferimento, esplicito, e’ ad Alleanza nazionale e alla proposta di Gianfranco Fini di concedere agli immigrati il diritto di voto amministrativo, che, ha detto Turco, in occasione delle elezioni ”e’ stata messa da parte”; i Ds invece, ha annunciato la responsabile del welfare, chiederanno che la legge sul diritto di voto sia calendarizzata subito in aula. Il Patto di convivenza, ha spiegato Aly Baba Faye (coordinatore nazionale del Forum ‘Fratelli d’ Italia’), si articola in una sorta di decalogo. Tra i punti salienti, il riconoscimento del diritto alla partecipazione politica degli immigrati residenti sul territorio, le elezioni di consiglieri aggiunti e dei consigli cittadini degli immigrati, l’ impegno dei sindaci a inserire nelle squadre di giunta o in altri incarichi di governo persone di origine straniera. Gli amministratori devono inoltre impegnarsi ad aiutare gli immigrati a imparare la lingua italiana, a emergere dal lavoro nero, a contrastare l’ abbandono scolastico dei bambini stranieri, ad istituire agenzie a partecipazione pubblica e privata per favorire l’ accesso alla casa per gli stranieri, a garantire luoghi di culto e di scambio culturale. Rolande Jance, del Forum ‘Fratelli d’ Italia’ di Bologna, ha parlato positivamente dell’ esperienza bolognese, sottolineando come alle prossime elezioni comunali di quella citta’ i Ds abbiano candidato nella lista ‘Uniti per l’Ulivo’ un cittadino di origine cilena, Leonardo Barcelo’. In tutto, alle prossime amministrative, sono una ventina in tutta Italia i candidati di origine straniera ma ovviamente con cittadinanza italiana, come prevede l’ attuale legge che non consente la candidatura di cittadini stranieri. ”La nuova classe dirigente del paese – ha detto Livia Turco – dovra’ assolutamente comprendere degli stranieri”. Anche per questo, l’ esponente della Quercia ha annunciato che rilancera’ la proposta che nella direzione nazionale dei Ds ci sia anche una delegazione di rappresentanti del Forum


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