Famiglia

Immigrazione: giro di vite in Russia contro clandenstini

D'ora in poi per ottenere il passaporto si dovrà dimostrare di conoscere il russo

di Gabriella Meroni

La Russia ha da oggi una nuova legge sull’immigrazione e sul diritto di cittadinanza dopo l’approvazione a titolo definitivo da parte della Duma (camera dei deputati) di un testo redatto dal governo che impone tra l’altro la conoscenza della lingua russa per gli immigrati che intendano ottenere il passaporto. Secondo il Cremlino, la legge – che ha ottenuto il si’ di 252 deputati, contro 152 no – mira a favorire l’imigrazione per far fronte alla crisi demografica del paese e alla mancanza di manodopoera in diverse regioni, ma anche a imporre regole piu’ severe per limitare i numerosi ingressi clandestini. Essa prevede tra l’altro che siano le autorita’ a indirizzare i flussi migratori regione per regione e che la nazionalita’ sia concessa solo agli immigrati in possesso da almeno cinque anni di un permesso di soggiorno e in grado di parlare russo. La legge e’ stata contestata dai comunisti perche’ considerata troppo ‘morbida’, ma ha avuto il voto contrario – per ragioni opposte – anche da una parte dei liberali, polemici verso certi controlli giudicati eccessivi. Negli ultimi sette anni la Russia ha accolto piu’ di due milioni di immigrati legali, ma secondo alcune stime i clandestini entrati nel paese sono stati anche piu’ numerosi. I flussi maggiori provengono dalle repubbliche ex sovietiche, ma anche da Cina, Vietnam e Corea del nord. Secondo i dati del ministero dell’interno, in Russia vivono stabilmente 10 milioni di stranieri, cinque milioni dei quali entrati illegalmente, che esportano dal paese ogni anno 8 miliardi di dollari. La polizia ha annunciato l’11 aprile scorso l’istituzione di un dipartimento investigativo speciale per cercare di contenere l’immigrazione clandestina, soprattutto in Asia.


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