Cultura

Immigrazione: Cnca, Governo responsabile tragedie

I fenomeni migratori non possono essere gestiti solo con l’ordine pubblico, serve una politica dell’accoglienza e dell’integrazione

di Francesco Agresti

“Denunciamo con forza la responsabilità politica del nostro Governo che tende a dare solo risposta al cosiddetto ?bisogno di sicurezza? con interventi di ordine pubblico. Chiediamo che al più presto si aprano strade reali e possibili di ingresso nel nostro paese a cittadini stranieri. Chiediamo che si fermino le stragi!”.Questa la presa di posizione del Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza .

“I nostri mari? si legge si legge in una nota, ?continuano ad ingoiare la disperazione e la speranza di vita di molte persone: uomini, donne e bambini ci interpellano e denunciano, spesso con la propria morte, la profonda ingiustizia del nostro tempo. Le cronache raccontano il susseguirsi delle tragedie, i politici esprimono la dovuta riprovazione, l’opinione pubblica assimila con sempre minor fatica il ?disturbo?. Occorre invece domandarsi quali sono i motivi di queste stragi, le cause, le responsabilità e quali i possibili interventi per fermarle. Se da una parte la iniqua distribuzione delle risorse sulla terra fa aumentare sempre più il divario tra paesi ricchi e paesi poveri, dall?altra la società della comunicazione rende i popoli appartenenti ad un unico villaggio planetario alimentando le speranze, le aspirazioni, i sogni di persone che sono pronte a rischiare tutto pur di avere un futuro per sé e per i propri figli.”

La federazione ritiene che “contrastare questo fenomeno esclusivamente con leggi nazionali è mistificatorio, specie se si muovono all’interno della cultura della sanatoria o tendono in pratica a limitare l’immigrazione regolare rendendo di fatto impossibile l’accesso per motivi di lavoro, per ricongiungimento familiare e addirittura per richiesta di asilo. È, inoltre, colpevole aizzare e fomentare i fattori di conflittualità tra la popolazione cercando poi di rappresentarla politicamente?. ?Occorre?, conclude il Cnca, ?recuperare urgentemente una cultura ed una politica dell?accoglienza e dell’integrazione nella consapevolezza di uno scenario mondiale che non ammette ritardi ed incertezze. Occorre attivare nei vari paesi di provenienza una politica di sviluppo che rafforzi le possibilità di vita e quindi riduca il bisogno di fuga.”

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