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Immigrazione, Capitalia: “Aumentare gli aiuti allo sviluppo”
La presa di posizione del gruppo bancario è contenuta in una nota che anticipa l'uscita dell'ultimo numero della "Review of Economic Conditions in Italy/Economia Italiana"
Le spese erogate dai paesi Ue per lo sviluppo dell’area a sud del Mediterraneo andrebbero “assimilate a quelle per investimento e ricerca ai fini dei deficit pubblici”, altrimenti sarà difficile arginare la pressione migratoria che incombe sull’Europa. E’ uno degli aspetti che emergono dalla “Review of Economic Conditions in Italy/Economia Italiana”, la rivista quadrimestrale edita da Capitalia, anticipata con una nota. “Le politiche della sicurezza e della regolazione dell’immigrazione richiedono una svolta nel finanziamento degli aiuti allo sviluppo”, si legge, ma “i mezzi finanziari per la suddetta politica sono insufficienti e condizionati da vincoli di bilancio imposti dalle regole fiscalidel Patto di stabilità e crescita”. “Per attuare una politica dell’immigrazione è indispensabile valutare adeguatamente la presenza straniera in Europa e in Italia”, sostiene ancora lo studio, secondo cui attualmente sulla penisola sono presenti 2,5 milioni di immigrati “senza considerare la componente degli immigrati irregolari”. “Tra gli aspetti di maggiore rilievo resta comunque quello di interpretare il ruolo dell’immigrato nel mercato del lavoro – si legge – gli stranieri occupati regolarmente non sono direttamente ‘competitivi’ con i lavoratori nazionali che lavorano regolarmente; nel mercato del lavoro irregolare, data la maggiore flessibilità, la competizione sarà sicuramente maggiore”.
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