Cultura

Immigrazione, arcivescovo Firenze chiede conversione

Monsignor Antonelli, neoarcivescovo del capoluogo toscano, interviene sul tema dell'immigrazione. "Occorre maggiore conversione in chi accoglie e in chi è accolto".

di Giampaolo Cerri

Insediatosi ieri nella sede arcivescovile di Firenze, Ennio Antonelli, già segretario della Conferenza episcopale italiana, interviene su un tema caldo come quello dell?immigrazione. “Occorre una forte ?conversione? tra le parti (da un lato degli italiani e dall?altro degli extracomunitari) per gestire al meglio il fenomeno dell?immigrazione, che non si può contrastare ne? far finta che non esista”, ha detto il nuovo arcivescovo di Firenze nel suo primo incontro con i giornalisti dopo il suo ingresso ufficiale nella diocesi avvenuto ieri. “La mobilità umana sarà un fenomeno sempre più ampio e sempre più presente nella nostra società, perché fa parte della globalizzazione. Ormai si globalizza tutto anche la mobilità delle persone. Si tratta quindi di favorire l?immigrazione nella legalità e nell?integrazione culturale e sociale”, ha affermato il neo arcivescovo rispondendo ad una domanda dei giornalisti che gli chiedevano una sua opinione su come fosse possibile gestire la grossa presenza di extracomunitari nella città di Firenze. “Per meglio gestire il problema dei flussi immigratori occorre perciò una conversione da parte nostra, ma anche da parte di chi arriva, se si vuole stabilire una vera convivenza sociale. La base comune – ha concluso monsignor Antonelli – deve essere il rispetto dei diritti umani”.


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