Cultura
Immigrazione: Arci, “L’accordo italo-libico? Politica cinica”
"Tende a separare gli interventi che restringono le liberta' per gli stranieri dagli strumenti di garanzia previsti dalla nostra Costituzione" afferma Filippo Miraglia
”L’accordo italo-libico per contrastare l’immigrazione clandestina conferma una idea di Europa e di democrazia che respingiamo, la stessa che sta alla base della politica razzista sull’immigrazione di questo governo”. Lo afferma in una nota il responsabile immigrazione dell’Arci Filippo Miraglia, secondo il quale ”l’immigrazione continua ad essere una delle principali spine nel fianco di un’Europa che si vuole fortezza e che non riesce comunque a rendere invalicabili le proprie frontiere”.
Negli anni in cui sono cresciuti gli accordi bilaterali per mettere un freno alle migrazioni, sostiene l’Arci, sono parallelamente aumentati in modo esponenziale gli ingressi illegali. E in quest’ottica, l’accordo tra l’Italia e la Libia ”apre la strada ad una politica cinica che tende a separare gli interventi che restringono le liberta’ per gli stranieri dagli strumenti di garanzia previsti dalla nostra Costituzione e dalle leggi”. Ecco dunque che ”centri di detenzione all’estero, accordi di riammissione ricattatori verso paesi poveri, voli charter per le espulsioni di massa, sono tutti strumenti a sostegno del proibizionismo che ormai domina in materia d’immigrazione e che ha fatto crescere gli ingressi illegali”. ”Non c’e’ quindi – conclude Miraglia – nulla di cui rallegrarsi”.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.