Volontariato

Immigrati: record di rimesse dall’Italia

Lo svelano i calcoli di Caritas e Migrantes

di Gabriella Meroni

La relazione annuale sul 2004, presentata oggi dal Governatore all?Assemblea generale della Banca d?Italia, è, come di consueto, ricca di dati, analisi, cifre. Tra l?altro si parla di rimesse degli immigrati, di entità modesta rispetto alla ricchezza dell?Italia (0,15 per cento del PIL), ma estremamente importanti per i paesi destinatari. Nel 2004 è stato registrato l?invio di 2.094 milioni di euro, quasi il doppio rispetto al 2003 (1.167 milioni), ed esattamente 10 volte di più rispetto al 1995 (108 milioni). Un aumento non dovuto solo al fenomeno inflattivo, ma indice di un crescente slancio di auto-aiuto degli immigrati verso i loro Paesi, a fronte invece di restrizioni da parte dei Paesi ricchi negli investimenti per cooperazione e aiuti allo sviluppo. L?importo ufficiale delle rimesse comprende i flussi delle banche, delle poste e dei ?money transfer?. Se si tiene conto delle somme portate direttamente in patria dagli stessi immigrati o tramite amici, a livello mondiale dai quasi 100 miliardi di dollari annuali si arriverebbe, secondo alcune stime, addirittura al doppio. Osservano Caritas e Migrantes che ?questo flusso è meno volatile rispetto agli investimenti diretti esteri e più consistente rispetto agli aiuti per lo sviluppo?. Si potrebbe arrivare, però, ad una finalizzazione anche imprenditoriale di questo capitale se ci fossero facilitazioni operative da parte delle banche (come ad esempio una riduzione dei costi di trasferimento), un più stretto collegamento con la normativa sulla cooperazione allo sviluppo (che finora ha escluso il protagonismo degli immigrati dai suoi programmi) e una maggiore attenzione da parte dei paesi di origine. ?È proprio questa triangolazione virtuosa che manca? secondo Caritas e Migrantes, che però constatano con soddisfazione il progressivo venir meno di un inquadramento pauperistico degli immigrati e la loro considerazione come importanti operatori economici in Italia e come mediatori per lo sviluppo nei confronti dei loro paesi di origine. Se è vero, da un lato, che il crescente inserimento dei cittadini stranieri in Italia costituisce di per sé un drenaggio locale dei risparmi degli immigrati, impiegati sempre più per beni e servizi quotidiani, secondo Caritas e Migrantes ?il flusso delle rimesse continua ad essere alimentato dal fatto che spesso coniuge o figli rimangono in patria perché il ricongiungimento familiare resta un obiettivo tutt?altro che agevole non solo per i requisiti riguardanti sicurezza del posto di lavoro, qualità dell?alloggio, importo del reddito, ma anche per complessità di natura burocratica, sulle quali sarebbe opportuno ritornare con maggiore attenzione?. Numeri e protagonisti. Nel 2004 sono andati 1.308 milioni di euro ai 15 Stati membri della UE (ai nuovi Stati membri solo 5 milioni di euro), 76 milioni agli altri paesi occidentali, 120 al Nord America e 6 all?Australia: arriviamo così al 72% del totale delle rimesse. Per i restanti 583 milioni fanno la parte del leone le Filippine (297 milioni di euro) e la Cina (170 milioni). Gli altri paesi sono nettamente distanziati: Ecuador 15 milioni, Romania 12 milioni, Bangladesh e Colombia 7 milioni, Brasile, Senegal, Marocco e Perù tra i 3 e i 4 milioni. Tuttavia, i bassi importi spediti in paesi vicini come l?Albania, la Polonia, la Tunisia e la stessa Romania, che sono tra i primi gruppi per numero di soggiornanti, lasciano intendere che non vengono praticate solo le vie ufficiali per l?invio dei risparmi. Complessivamente, negli ultimi 10 anni, alle Filippine sono andati 1.895 milioni di euro, alla Cina 521, al Marocco 193, al Senegal 60, alla Romania 41, al Perù, all?Ecuador, al Brasile e all?Egitto 30, al Venezuela, all?India e all?Argentina 16, alla Turchia, all?Albania, al Bangladesh e all?Ucraina 10. Se analizziamo poi i dati regionali vediamo che nel 2004, poco più del 60% delle rimesse è stato inviato dal Lazio o, più precisamente, dalla Provincia di Roma. Un altro terzo parte dal Nord Italia, di cui poco meno del 20% dalla Provincia di Milano e un altro 10% dal Veneto, per lo più dalla Provincia di Verona. Nell?ultimo decennio dal Lazio sono stati inviati complessivamente 3.052 milioni di euro, dalla Lombardia 1.662, dalla Toscana 444, dall?Emilia Romagna 249, dalla Sicilia 235, dal Piemonte e dalla Campania poco più di 100.


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