Famiglia
Immigrati, Msf: “A Lampedusa è emergenza”
"Nel Cpta siciliano bambini e donne sopravvivono in condizioni estreme", avverte Loris De Filippi responsabile dei progetti dell'associazione in Italia
di A. Capannini
Dall’inizio del mese si e’ registrato un incremento nel numero di arrivi a Lampedusa che ha provocato un preoccupante sovraffollamento all’interno del Centro di Permanenza Temporanea e Assistenza (Cpta) dell’isola. L’Associazione Medici Senza Frontiere (Msf) chiede che le autorita’ si impegnino al piu’ presto per trovare una soluzione strutturale e definitiva per garantire un’accoglienza dignitosa a chi arriva nel nostro paese in condizioni disperate. Da un anno al lavoro con Misericordia e Prefettura di Agrigento per assicurare standard accettabili di accoglienza, dopo gli ultimi sbarchi, ieri, di 135 persone, MSF esprime ”viva preoccupazione per l’attuale situazione di sovraffollamento all’interno del Cpta di Lampedusa”. ”E’ inaccettabile far dormire sul pavimento donne e bambini arrivati, dopo un viaggio estenuante, in condizioni critiche” afferma Loris De Filippi, responsabile dei progetti in Italia di Msf -. Molto spesso, nonostante il lavoro senza sosta, la Misericordia e Msf non riescono a garantire il minimo indispensabile.
” Nella sola estate 2003, nonostante il decreto anti-sbarchi del Governo italiano e l’accordo bilaterale con la Libia, sono ben 4519 gli stranieri sbarcati sull’isola, segno evidente che Lampedusa e’ destinata a rimanere un punto di approdo per queste persone. Sebbene Msf non sia favorevole alla costruzione di nuovi Centri di Permanenza Temporanea ritiene fondamentale, vista la contingente situazione dell’isola, che siano ripresi al piu’ presto i lavori per la realizzazione di un Centro di Prima Accoglienza con una capienza adeguata rispetto al numero di arrivi. Il progetto di costruzione di un nuovo Centro a Lampedusa era gia’ stato avviato alcuni mesi fa tuttavia le forti proteste da parte della cittadinanza e la decisione del consiglio comunale nella seduta del 28 luglio hanno bloccato i lavori. ”Facciamo qualcosa ora – conclude Loris De Filippi – o dobbiamo aspettare che la situazione degeneri prima di riaprire le discussioni sulla realizzazione di un nuovo centro?”.
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