Famiglia
Immigrati, Modena: 2 suicidi in 48 ore al Cpt
Sindaco e presidente della Provincia inviano una lettera al viceministro dell'Interno, Marco Minniti, per sollecitare l'arrivo di nuovi agenti
di Chiara Sirna
Due suicidi nel giro di 48 ore al Centro di Permanenza temporanea di Modena. Nella notte tra domenica e lunedi’ si e’ tolto la vita un tunisino di 23 anni e ieri notte un magrebino di 25 anni. Entrambi, appena trasferiti a Modena, si sono impiccati, uno al letto e l’altro in uno spazio adiacente il cortile. Sul posto sono intervenuti il questore, il comandante provinciale dei Carabinieri, il pm di turno e il medico legale.
Non si e’ fatta attendere la reazione degli altri detenuti che hanno protestato tanto da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno tentato una mediazione. La rivolta e’ stata sedata solo nella serata di ieri. Notevoli i danni a cose provocati durante la rivolta, per un totale che ammonterebbe a circa 25mila euro.
Il sindaco del Comune di Modena, Giorgio Pighi, e il presidente della Provincia, Emilio Sabattini, inviano una lettera al viceministro dell’Interno Marco Minniti per collecitare l’entrata in vigore del patto sulla sicurezza sottoscritto nelle scorse settimane e chiedere nuovi agenti di polizia da impiegare nel Centro di permanenza temporanea. La missiva è stata inviata nella tarda mattinata di oggi, a seguito dell’incontro urgente del Comitato ordine e sicurezza in Prefettura, resosi necessario dopo il secondo suicidio di un immigrato nel giro di due giorni, ospitato all’interno della struttura di via Lamarmora.
“Ti rappresentiamo una situazione di estrema serietà che i due episodi di suicidio all’interno della struttura del Centro di Permanenza Temporanea di Modena hanno drammaticamente evidenziato – scrivono Pighi e Sabattini -. La sorveglianza del Centro ha, nel corso degli anni, scontato la carenza di organici in dotazione alle forze dell’ordine sul territorio. La presenza del Cpt a Modena, che tuttavia è a servizio di molte altre Questure, non ha infatti determinato l’assegnazione di un numero aggiuntivo di agenti da destinare a tale esclusiva funzione”.
Al contrario, spiegano gli amministratori “la questura di Modena ha dovuto dedicare risorse umane e strumentali alla sorveglianza del Centro sottraendole di fatto e a seconda del caso o al controllo del territorio o al controllo adeguato della struttura. In entrambi gli ambiti oggi scontiamo una sensibile carenza, tenuto conto che da circa due anni assistiamo ad un innalzamento dei livelli di problematicità della città e del territorio in ordine a diversi fenomeni di insicurezza oggettiva e percepita”.
Nelle scorse settimane, con la firma del “Patto per Modena Sicura” è stata ribadita la necessità di rafforzare le dotazioni organiche e strumentali da destinare al territorio modenese. “Auspichiamo – si legge nella missiva – che il Ministero dia al più presto seguito all’impegno, assunto con la sottoscrizione del Patto per Modena Sicura, di assegnare 25 agenti al nostro territorio”. Al tempo stesso “riteniamo improcrastinabile un impegno del Governo rispetto alla riforma di queste strutture nell’ambito di una nuova normativa sull’immigrazione che riconduca lo strumento del Cpt all’interno di un quadro complessivo di governo del fenomeno migratorio ripensandone funzioni e modalità che garantiscano un sostanziale rispetto dei diritti umani”.
“Il governo – insistono sindaco e presidente della Provincia – dovrebbe valutare al riguardo l’opportunità di percorsi di costruzione legislativa caratterizzati per la forte rapidità, stante l’urgenza di intervenire su temi che rendono estremamente problematico l’operato delle Forze dell’ordine ed il rapporto con il governo locale e con le stesse comunità territoriali”.
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