Cultura

Immigrati: Maroni, presto decreto flussi

ma nessuna sanatoria

di Paolo Manzo

Entro metà febbraio verrà approvata dal Parlamento una nuova legge sull’immigrazione che modifica la Turco-Napolitano e che sarà presto seguita da un decreto flussi del governo per il 2003.

Lo ha annunciato il ministro per il Lavoro Roberto Maroni, tornando a ribadire che ”non vi sarà alcuna sanatoria per chi è entrato irregolarmente: su questo non possono esserci dubbi.

Sono persone che sono entrate violando una legge e non verranno creati precedenti per chi intende entrare illegalmente”. Un’unica eccezione al ”no” ad una sanatoria, ha spiegato il capo dicastero del Lavoro ai microfoni di ”One-o-five live”, il canale in Fm di Radio Vaticana, verrà fatto in favore di ”tutti quei lavoratori extracomunitari, in maggioranza donne, che svolgono un lavoro di alta rilevanza sociale in favore della famiglia”.

”Per le cosiddette ‘colf’, ma in generale per tutti coloro che assistono a domicilio, ha aggiunto, chi ha una condizione di grave disagio o di handicap, gli anziani non autosufficienti, ma anche chi attende bambini nei casi in cui entrambi i genitori lavorano, la legge prevede la regolarizzazione: ma limitatamente, ha ripetuto, solo a chi svolge questo tipo di attività di alta rilevanza sociale”.

Fascia di irregolari che comprende almeno 25.000 lavoratrici, aveva spiegato poco prima del ministro Pino Gulia, responsabile dell’immigrazione per la Caritas: ”certo, da una parte, ha detto, sarebbe auspicabile che avvenga la loro regolarizzazione, ma d’altra parte sarebbe incostituzionale privilegiare una categoria, risulterebbe discriminatorio per tutti gli altri”.

Maroni si è detto ottimista sui tempi di approvazione della nuova legge. ”Spero di poter accelerare al massimo, entro un mese o tutt’al più entro metà febbraio la discussione della legge, ha detto, in modo da poter emanare quanto prima il decreto sui flussi”.

Maroni ha ribadito che anche nella nuova legge ciascun imprenditore sarà tenuto a verificare con la Regione che non ci sia un lavoratore italiano che vuol ricoprire la mansione per la quale viene richiesto un extracomunitario. Priorità verrà data ”ai lavoratori stagionali, perché chi deve entrare in un certo periodo dell’anno non cerchi di entrare dopo, quando non c’è più necessità”

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