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Immigrati: la Spagna accusa l’Italia, ma…

La vicepremier spagnola, Maria Teresa Fernandez de la Vega attacca l'Italia sull'immigrazione. Facciamo un po' di ripasso

di Redazione

”Il governo spagnolo respinge la violenza, il razzismo e la xenofobia e pertanto non puo’ condividere quanto succede in Italia”. Con queste parole la vicepremier spagnola, Maria Teresa Fernandez de la Vega, respinge la politica di immigrazione prospettata dal governo Berlusconi e che, in soli sette giorni, ha portato all’arresto di quasi 400 immigrati clandestini.

Cara Maria Teresa, facciamo un po’ di ripasso limitandoci a quanto è successo sotto il suo presidente Zapatero:

Il primo febbraio 2005 in Spagna è entrato in vigore il nuovo regolamento della legge sull?immigrazione, in base al quale si stimava l?emersione dalla condizione di irregolarità di un numero elevatissimo di immigrati: tra 750 mila e un milione. In realtà soltanto 300 mila immigrati poterono richiedere la regolarizzazione. A fronte di ciò, nella frontiera a sud della Spagna il governo spagnolo avviò politiche di respressione e respingimenti di massa, violando qualsiasi forma di tutela dei diritti umani. Ancor più grave è il fatto che la Spagna, attraverso accordi economici, delegò al Marocco il ruolo di controllo dei confini, generando una situazione di abusi e violenze incontrollabile negli accampamenti in cui si concentra chi è in attesa di attraversare lo stretto di Gibilterra.

La Barriera di separazione di Ceuta e Melilla (in spagnolo Valla de Ceuta y Melilla) è una barriera física di separazione tra il Marocco e le città autonome spagnole di Ceuta e Melilla. Il suo proposito è quello di ostacolare od impedire l’ immigrazione illegale.
Progettata e costruita dalla Spagna, è costituita da filo spinato. Il prezzo, di 30 milioni di euro, è stato pagato dalla Comunità Europea. Consiste in barriere parallele di 3 metri di altezza, con posti di vigilanza alternati e camminamenti per il passaggio di veicoli adibiti alla sicurezza. Cavi posti sul terreno connettono una rete di sensori elettronici acustici e visivi. È dotata di un’ illuminazione ad alta intensità, di un sistema di videocamere di vigilanza a circuito chiuso e strumenti per la visione notturna. Si sta ultimando un opera di ulteriore innalzamento della barriera, che la porterà fino a 6 metri di altezza, con il beneplacito del programma europeo Frontex.

Nel settembre 2005, si registrò un tentativo massiccio di migrazione verso l’ Europa, che causò la morte di molti immigranti sotto i colpi di arma da fuoco della polizia marocchina.

Ricordiamo poi la strage di Ceuta y Melilla nel dicembre 2006 quando 35 persone furono uccise dal fuoco della Guardia civil e della polizia marocchina, o ferite scavalcando le recinzioni di ferro e filo spinato che delimitano il confine (alambrada)

Il Marocco si è opposto alla costruzione della barriera, visto che considera Ceuta parte del territorio marocchino occupatoro, motivo per il quale, dal 1975 ha richiesto la sua annessione. Coloro i quali si dichiarano contrari alla barriera denunciano che la sua esistenza ha provocato la morte di almeno 4.000 persone, annegate nel tentativo di attraversare lo Stretto di Gibilterra ed entrare illegalmente in Spagna.

Cara Maria Teresa tacere no?


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