Cultura

Immigrati: la Francia è pronta a esplodere

Portare alla frontiera 400mila irregolari. Il ministro degli Interni Sarkozy gioca la carta della sicurezza in vista delle prossime elezioni presidenziali del 2007.

di Joshua Massarenti

In Francia si preannuncia una primavera torrida. Non solo per il ministro dell?Interno Nicolas Sarkozy, che si giocherà buona parte della sua campagna elettorale per le presidenziali del 2007, ma anche e soprattutto per gli extracomunitari, vittime predestinate di una proposta di legge sull?immigrazione voluta dallo stesso Sarkozy per riformare radicalmente il Ceseda, ossia il codice che regola l?ingresso, il soggiorno e il diritto di asilo dei cittadini non comunitari. Un?immigrazione ?selezionata? e non più ?subìta?. Questa la filosofia di fondo di una legge che verrà sottoposta all?Assemblea nazionale dal 2 maggio con il fine ultimo di imporre un giro di vite sul fenomeno migratorio. «La Francia non ha più i mezzi per accogliere tutti quelli che vedono in lei un eldorado», aveva annunciato lo stesso Sarkozy. Non solo. Indispettito per il numero di permessi di soggiorno concessi per motivi di lavoro (11.500 nel 2005, pari al 7% del numero totale dei permessi rilasciati l?anno scorso), il ministro dell?Interno ha espresso il chiaro desiderio di voler accogliere in Francia «i migranti in grado di poter contribuire alla crescita e alla prosperità della nostra nazione». Ma la carta ?talenti e competenze? è solo una delle tante misure iscritte negli 84 articoli che compongono il suo disegno di legge. «Si tratta di una politica migratoria scandalosa che tra i suoi tanti demeriti alimenterà la fuga dei cervelli dai paesi poveri », si sfoga con Vita Mahmoud Aounit, leader dell?Mrap, il Movimento contro il razzismo e per l?amicizia tra i popoli che, assieme ad altri 360 movimenti associativi ha dato vita al collettivo Uni(e)s contre une immigration jetable per «difendere quegli immigrati che Sarkozy giudica indesiderabili sul territorio francese ». Il rapporto pubblicato nell?ottobre 2005 dalla Commissione d?inchiesta del Senato sull?immigrazione clandestina stima tra 200mila e 400mila gli extracomunitari in situazione irregolare. «Per loro si annunciano tempi durissimi», annuncia Aounit. A cominciare dalla possibilità di conquistare l?agognato permesso di soggiorno. Un sogno che, qualora il governo abrogasse il dispositivo di regolarizzazione dopo dieci anni di residenza in Francia, rischia di rimanere nei cassetti amministrativi con la conseguenza di rimanere ad vitam senza diritti. La lotta contro l?immigrazione ?subìta? non risparmia nemmeno le famiglie. I nuovi cavilli legislativi previsti per i raggruppamenti familiari escludono i contributi statali. «Se così sarà», fa sapere il Secours Catholique – Caritas France, «una persona dovrà dimostrare buste paghe e alloggi adeguati per poter accogliere i propri parenti. Una volta entrati in Francia, dovranno poi aspettare tre anni prima di ottenere il permesso di soggiorno di lunga durata». Preoccupatissime, una cinquantina di organizzazioni cristiane si sono mobilitate attraverso una serie di incontri privati (con il governo) e appelli pubblici, l?ultimo dei quali risale al 24 aprile scorso. Le organizzazioni hanno denunciato con fermezza una legge che «paventa una regressione considerevole dei diritti legati al rispetto della famiglia e all?accoglienza dei richiedenti d?asilo». A Place Beauveau, la mobilitazione cristiana preoccupa non poco. In ballo vi sono i voti di milioni di elettori religiosi che Sarkozy non potrà ignorare. Anche se per ora la sua preoccupazione maggiore sembra quella di catturare il consenso dell?estrema destra. A scapito di chi sognava l?eldorado? Caritas, www.secours-catholique.asso.fr L?analisi dell?Uni(e)s della proposta di legge: www. contreimmigrationjetable.org


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