Formazione

Immigrati, in Lombardia crescono le famiglie

Un matrimonio su cinque a Milano ha almeno un coniuge straniero. Su 170mila stranieri residenti nel capoluogo le famiglie straniere sono 104mila

di Antonietta Nembri

Un quarto degli stranieri presenti in Italia risiedono in Lombardia. Sono ben 850.873 i cittadini stranieri regolarmente soggiornanti nella regione del nord (il 23,1% del totale), al 31 dicembre 2006, in base alla stima elaborata dal ”Dossier Immigrazione”, rapporto curato da Caritas e Fondazione Migrantes, che è stato presentato oggi a Milano, in contemporanea con Roma e altre città italiane.
In Lombardia i minori sono 179.384 con un’incidenza del 21,1%. Se la regione conferma, anche quest’anno, il suo primato, la provincia di Milano, invece, si colloca al secondo posto, dopo Roma, con quasi 391mila soggiornanti va però osservato che nel Lazio Roma e la sua provincia attirano quasi il 90 per cento degli stranieri, mentre in Lombardia un po? meno della metà degli stranieri residenti in regione sceglie il capoluogo lombardo e la sua provincia, con una distribuzione più equilibrata nel resto del territorio regionale.

In Lombardia l’incidenza dei soggiornanti stranieri sulla popolazione residente totale è dell’8,9%, maggiore di quella nazionale, pari al 6,2%, con punte del 12,5% in provincia di Brescia e del 10,1% in quella di Milano. È il lavoro il principale motivo per cui si ottengono i permessi di soggiorno (56,4%) una tendenza in calo (lo scorso anno era pari al 59,2%), a favore di un incremento dei ricongiungimenti familiare, passata dal 29,1% del 2005 all’attuale 36,2%. La provincia di Milano è quella che registra la piu’ alta percentuale di permessi ottenuti per lavoro (60,4%), mentre il primo posto nella graduatoria dei ricongiungimenti familiari spetta ancora alla provincia di Cremona (46,7%) con un incremento dell’8,4% rispetto al 2005. I motivi di studio quest’anno prevalgono a Pavia (3,7%) e la residenza elettiva nelle province di Varese (7,7%) e Como (3,7%).

La Caritas Ambrosiana quest?anno ha deciso di dedicare buona parte del tradizionale convegno che accompagna la presentazione dei dati del dossier statistico alla famiglia, anche in considerazione del fatto che il numero dei matrimoni misti, quelli con un coniuge straniero, celebrati in Italia nel 2005 sfiora quota 32mila e la Lombardia è la regione a guidare questa classifica con 5.647 unioni. Una media superiore al resto d’Italia: pari al 12,7% delle unioni totali contro il 9,6% della media nazionale, secondo i dati Istat.
In base ai dati forniti dal settore statistica del Comune di Milano, infatti su 4.048 matrimoni celebrati a Milano nel 2005, uno su cinque ha riguardato unioni in cui almeno uno degli sposi è un cittadino straniero (837 pari al 20,7%). Di questi, 436 sono stati i matrimoni con un solo coniuge straniero pari al 10,8% del totale. Con l’aumento dei flussi migratori aumenta anche il numero di famiglie con almeno un componente straniero. A Milano, sempre secondo i dati del settore Statistica del Comune, al 31 dicembre 2006, ci sono 104.245 famiglie residenti con almeno uno straniero su 170mila stranieri residenti. La maggioranza delle famiglie straniere è composta da persone con la medesima nazionalità (87,4%), l’11,2% comprende alcuni membri di nazionalità straniera e altri italiana e il restante 1,4% è formato da persone di nazionalità straniera non omogenea. Crescono tutte le tipologie: le famiglie i cui membri hanno la medesima nazionalità (+2,3% rispetto al 2005), sia con nazionalità mista italiana e straniera (+5%), sia straniera non omogenea (+8%). Le prime cinque nazionalità di origine delle famiglie con componenti appartenenti alla stessa nazionalità sono nell’ordine Egitto, Filippine, Perù, Ecuador e Cina.

Concentrando l?attenzione solo sulle famiglie straniere residenti i cui membri hanno la medesima nazionalità ne risulta che nel 32,1% dei casi si tratta di famiglie asiatiche, nel 25% si tratta di nuclei africani e nel 22,2% di centro sudamericani.
Di fronte a questi dati che dicono come un matrimonio su cinque a Milano vede almeno un coniuge straniero Meri Salati, del centro studi di Caritas Ambrosiana, ha osservato che occorre iniziare a pensare a politiche per le famiglie immigrate «non va dimenticato che molte lavoratrici straniere, soprattutto dell?est europeo e del centro sud america sono occupate in lavori di cura, come badanti, e che a loro volta hanno il problema di dover lasciare i propri figli a qualcuno». Meri Salati ricorda anche il ruolo importante ricoperto dagli oratori estivi che accolgono accanto ai ragazzini italiani anche tanti figli di stranieri.

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