Volontariato

Immigrati: ILO, progetto per combattere discriminazione sul lavoro

Durerà 18 mesi è servirà a costruire un database che raccoglierà le buone pratiche coinvolgendo le parti sociali e la società civile

di Francesco Agresti

Affrontare le sfide poste dalla discriminazione e dall?insufficiente integrazione dei lavoratori migranti e delle loro famiglie.Questo l?obiettivo del programma promosso dall? Ufficio internazionale del Lavoro (ILO), con il supporto della Unione Europea per aiutare i lavoratori migranti, circa 27,5milioni nella Ue, a integrarsi nelle società in cui lavorano e contrastare la discriminazione nelle assunzioni che, in alcuni paesi della UE, colpisce fino ad un terzo dei lavoratori migranti. Il progetto ?Promuovere l?uguaglianza nella diversità: integrazione in Europa? è realizzato con la collaborazione dei costituenti tripartiti dell?ILO e finanziato dall?Unione Europea. Secondo le stime dell?ILO, se non verranno adottate misure correttive per contrastare la riduzione della forza lavoro in Europa, alimentata dalla tendenza demografica negativa, la conseguenza sarà una riduzione del PIL pro capite al 78 percento rispetto alle aspettative previste per il 2050. L?ILO stima che, dei 175 milioni di migranti nel mondo, 56 milioni vivono in Europa. Di questi ultimi, 27,5 milioni sono economicamente attivi nei paesi europei e rappresentano il 4 percento della forza lavoro della regione. La percentuale di stranieri nella forza lavoro è più alta in alcuni paesi e raggiunge anche il 25 percento in Lussemburgo o in Svizzera. ?Nei paesi europei in cui l?ILO ha già realizzato la ricerca su questo argomento?, spiega Patrick Taran, del Programma internazionale sulle migrazioni dell?ILO e coordinatore del nuovo progetto, ?è stato riscontrato frequentemente un tasso netto di discriminazione dei lavoratori migranti pari al 35 percento. I dati disponibili?, prosegue Taran, ?dimostrano che i nuovi arrivati, oltre a ridurre l?età media della popolazione, stimolano la crescita senza inflazione. Nonostante ciò, la percezione negativa nei confronti dell?immigrazione nei paesi di destinazione deriva dalla preoccupazione delle sue presunte conseguenze su occupazione, livello dei redditi e sicurezza sociale?. ?Questa percezione negativa?, aggiunge Taran, ?può provocare instabilità nelle società di accoglienza. La discriminazione e l?esclusione sociale riducono seriamente la produttività, favoriscono il conflitto sociale e rafforzano la ghettizzazione di gruppi significativi della popolazione? Il nuovo progetto dell?ILO vuole sostenere l?impegno delle comunità nei paesi membri della UE nel contrastare la discriminazione contro i migranti e nel facilitare la loro integrazione attraverso la diffusione di buone pratiche, l?identificazione di indicatori di integrazione, lo sviluppo di strumenti di valutazione e la creazione di una rete delle parti sociali. Uno dei primi compiti del progetto, che durerà 18 mesi, sarà la realizzazione di una banca dati contenente ?esperienze riuscite? in materia di integrazione dei migranti in Europa. L?ILO ha già raccolto le informazioni di circa 100 esperienze di questo tipo che possono ispirare altre iniziative volte a promuovere l?integrazione dei migranti nel mondo del lavoro. L?obiettivo è rendere disponibili su un sito Internet interattivo circa 300 esempi. L?ILO fornirà inoltre la tipologia di 45 misure per contrastare la discriminazione e per favorire l?integrazione. destinatari del progetto sono le imprese, le organizzazioni di imprenditori, i sindacati, le autorità pubbliche, la società civile, le istituzioni accademiche, i media, le associazioni di migranti e le minoranze.


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