Non profit
Immigrati, il Papa incompreso
L'appello di ieri vittima della distrazione dell'informazione... Che in alcuni casi dimentica le frasi chiave
Rassegna stampa a cura della Redazione di Vita
Due notizie completamente diverse segnaliamo dai giornali di oggi, il forte appello di Benedetto XVI al dramma delle immigrazioni irregolari, e il ritorno in azione degli ultras, con un treno delle Fs sequestrato fra Napoli e Roma.
Repubblica dà ampio spazio all’appello di Benedetto XVI: “Basta stragi, l’Europa accolga gli irregolari”. Nel pezzo si riportano alcune frasi del Papa: è necessario «varare efficaci politiche di salvaguardia e di accoglienza per tutte le popolazioni migranti, compresi anche irregolari e clandestini». Ieri l’arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio dei migranti e degli itineranti, aveva lanciato l’allarme: «crescono nei paesi Ue atteggiamenti razzistici e xenofobi contro nomadi ed immigrati». Repubblica intervista Flavio Tosi, sindaco leghista di Verona: “C’è un limite alla compassione non possiamo accoglierne altri”. Sostiene Tosi che quello di ieri era «finalmente (sic!) un discorso concreto e articolato. Diverso dal classico stampo buonista di esponenti della Chiesa che mi auguro sempre più minoritari: quelli che ritengono l’immigrazione ineluttabile. E che si dicono pronti a far arrivare tutti, avanti c’è posto». Tosi rivendica comunque i buoni successi della sua amministrazione, ritenuta da una ricerca del Cnel uno dei posti dove c’è buona integrazione… La breve accanto ci racconta che a Cantù, la sindachessa leghista, Tiziana Sala, ha creato un numero verde con il quale denunciare, anche anonimamente, la presenza di immigrati clandestini.
Il Corriere della Sera non dà molto spazio al forte richiamo del Papa all’Angelus di ieri. Nessun richiamo in prima e solo l’apertura in una pagina a sinistra (la 12). Occhiello: Benedetto XVI: superare ogni tentazione di razzismo. Titolo: Immigrati, richiamo del Papa «Servono risposte politiche». Tanto per dire, due dei passaggi più forti del richiamo del Papa non sono neppure citati nel pezzo. Questi i due passaggi che equivalgono a una vera bocciatura delle politiche migratorie europee: «I paesi europei, e comunque quelli meta dei viaggi della speranza, sono chiamati a sviluppare iniziative e strutture sempre più adeguate alle necessità dei migranti irregolari». E gli stessi irregolari, ha detto il Papa indicando un’altra possibile via di impegno: «Vanno sensibilizzati sul valore della propria vita, che è un bene prezioso da tutelare di fronte ai gravissimi rischi cui si espongono». Un’altra perla del Corriere che cita più volte il richiamo al senso di responsabilità ma senza mai citare per intero la sua frase: «Devono mostrare senso di responsabilità, non solo perché si tratta di propri concittadini, ma anche per rimuovere le cause della migrazione irregolare». Posizione e articolo sembrano spegnere la forza delle parole di Benedetto XVI che sul Corriere diventano un richiamo generico contro il razzismo e al senso di responsabilità.
La Stampa dedica all’appello del Papa la pagina 11. “Il Papa: l’Europa accolga i clandestini. Basta stragi in mare”. L’occhiello sintetizza così l’appello: «coniugare legalità e solidarietà». I passaggi messi in evidenza dalla Stampa riguardano innanzitutto l’Europa: «Basta stragi in mare, l’Unione europea accolga gli irregolari», poi l’invito implicito a superare i Cpt dietro l’invito a predisporre «strutture sempre più adeguate alle necessità dei migranti irregolari» e infine il riferimento ai rom (in realtà in bocca a Agostino Marchetto, non al Papa) verso cui in Europa persistono «disuguaglianza, razzismo e xenofobia». Appello anche ai paesi d’origine, per «rimuovere le cause dell’immigrazione irregolare e stroncare alla radice tutte le forme di criminalità a essa collegate».
Per Il Giornale l’appello del Papa, lanciato in prima, si riassume così: «Educate i clandestini alla legalità». Andrea Tornielli sottolinea che in questo discorso ci sono “novità mai espresse e mai esplicitate prima in questa forma, che suonano come un appoggio a quanti ritengono indispensabile governare il fenomeno, stabilendo regole certe e insistendo sulla legalità e sulla lotta alla criminalità». Se il binomio legalità/accoglienza era già di papa Wojtyla, papa Ratzinger «fa un passo in più, chiedendo politiche efficaci per gestire l’emergenza che coinvolgano i paesi d’origine per cercare di arginare i flussi migratori».
Nella stessa pagina la cronaca da Sassoferrato (Ancona), dove del 6 al 10 settembre si svolgerà il 39esimo campeggio dell’Ucoii. Ad ospitarlo, come luogo fisico, il convento francescano La pace. Commento di Souad Sbai, deputata Pdl, già responsabile donne marocchine d’Italia: «I francescani, come tanti buonisti in Italia, sono caduti nella trappola dell’Ucoii. Ma non si illudano, il miracolo non accadrà, sono fermi su posizioni integraliste». Il commento è affidato a Ida Magli: «Così i frati non aiutano il Vangelo, la carità non converte i musulmani e fra poco il Vangelo morirà a causa dei sui portatori. Questa è la durissima verità su cui deve riflettere la chiesa: o ci si impegna a predicare il Vangelo, oppure lo spirito di carità dei francescani contribuirà a farlo sparire al più presto». Pezzo dai toni tragici sulla crisi della Chiesa, in Italia manca poco perché i musulmani siano spiritualmente la maggioranza e, allora, quasi tutta la nostra cultura dovrà essere cancellata, e una domanda finale: «i francescani odiano forse l’Italia?». Sullo stesso tema e tono, anche altri titoli: a pagina 14 reportage da Banja Luka (Bosnia) dal titolo: «L’odio per i musulmani? In questa terra non finirà mai. Ci vorrebbe un muro per dividerci dagli islamici, ma l’Europa non capisce». Mentre le cronache milanesi aprono con «Messe in 12 lingue per convertire gli stranieri»
E veniamo all’impresa dei “tifosi” napoletani in trasferta a Roma.
Fotonotizia per Repubblica, in prima: “Napoli, assalto ultrà in stazione. I passeggeri cacciati dal treno”. All’interno, cronaca e commento di Maurizio Crosetti, “I cittadini in ostaggio” (con richiamo in prima). Allucinante la vicenda: 1300 ultrà alle 9 di ieri hanno assaltato il treno per Roma (dove alle 15 si sarebbe giocata Roma-Napoli, finita con un pareggio). 4 ferrovieri feriti, 500mila euro di danni 250 viaggiatori rimasti a terra. Follia ultrà, scrive Luca Carbone nella cronaca. In un box, l’incredibile dichiarazione di Aurelio De Laurentis, presidente della squadra partenopea: «Sono sempre dalla parte dei tifosi, è gente che fa dei sacrifici e che io ringrazio per la passione… Oggi faceva un caldo terribile, 38 gradi: eppure quei treni sono partiti con 3 ore di ritardo e i tifosi sono arrivati in ritardo alla partita…. nessuna meraviglia se si esasperano gli animi». In un altro pezzo si dà conto delle reazioni: “Viminale, stretta contro i violenti stop alle trasferte dei napoletani”. Maroni ha deciso di vietare i viaggi della tifoseria partenopea e ha chiesto un rapporto dettagliato al questore di Napoli, Antonio Puglisi. Non manca la versione dei viaggiatori: “Abbandonati nelle mani di quelle belve”. Stella Gervasio ha raccolto alcune testimonianze: dalla mamma in viaggio con bambino ammalato al viaggiatore che torna per lavoro. tutti terrorizzati. Una donna stava andando a Torino a trovare la madre colpita da ictus: «quando mi dicevano di lasciare Napoli, rispondevo che non l’avrei mai fatto, ma a questo punto…». Clemente Russo, pugile e argento a Pechino, napoletano, commenta in un box: «saranno drogati, ubriachi. questo non è sport. Io sono un tifoso del Napoli, malatissimo, ma sono sportivo. Poi ci sono i tifosi ignoranti, che andrebbero radiati non solo dai campi dalla serie A all’eccellenza, ma anche dalla società». «Ci mortifica ogni giorno questa manica di fetenti, e per colpa loro va di mezzo gente come me e la mia famiglia». Durissimo il commento di Crosetti: «Impotenti le Ferrovie, la Questura, la Polizia: per evitare il peggio ne hanno certificato un altro, legittimando la legge della giungla. E cioè sul treno rimangono gli ultrà, mentre i viaggiatori, semplici e disarmati, quelli che non sfasciano compartimenti… son stati gentilmente invitati a scendere…. La cosa che più sorprende, proprio perché la più prevedibile, è la resa incondizionata dello Stato».
Primo piano su la Stampa all’attacco al treno da parte degli ultra del Napoli, definita «nuova svolta di follia». Bilancio di 500mila euro di danni sull’Intercity incendiato, diversi agenti feriti e la stazione Termini in ostaggio della paura fino a terda sera. Oggi la riunione con Maroni per decidere il da farsi: probabilmente, come chiesto dal sindacato autonomo di polizia, saranno sospese le trasferte dei tifosi napoletani. Il patron De Laurentiis però si chiede: «Perché fare arrivare i nostri tifosi con un’ora e mezzo di ritardo?». Come se questo giustificasse qualcosa…
E inoltre sui quotidiani di oggi:
Corriere della Sera – Da segnalare l’intervista a Passera di Dario Di Vico: «Da sempre ci muoviamo senza badare alla coalizione che governa il Paese. Chi sia il presidente del Consiglio e quale la maggioranza che lo sostiene, al fine delle nostre decisioni è irrilevante. Anche al Governo Prodi abbiamo offerto la nostra collaborazione sul dossier Alitalia ma allora non si sono create le condizioni per procedere».
La Repubblica – Interessante articolo sulla marcia bianca contro la violenza in Messico: un paese nella totale anarchia delle forze dell’ordine, dove 1600 diversi corpi di polizia agiscono senza coordinamento e con legislazioni distinte e ci sono oltre 3mila assassini all’anno. 200mila persone esasperate sono scese in piazza.
La Stampa – Bella storia di un gruppo di professionisti dell’area torinese, fra i 30 e i 40, che stanno girando l’Italia a proprie spese per mettere su la Banca della memoria, per raccogliere testimonianze di vita vissuta tra chi è nato prima del 1940. L’idea? Raccontare la storia secondo il punto di vista della gente comune. L’idea è nata durante un viaggio in Vietnam: «Da tempo vagheggiavamo un lavoro con un importante risvolto sociale e ci piaceva l’idea di cercare tradizioni e testimonianze, non solo nel campo del cibo». Il sito è nato a inizio estate, www.bancadellamemoria.it ed è esploso: ha già 400 video e 24mila visitatori, una casa editrice ha già proposto di farne un libro, ne ha parlato Der Spiegel. La priorità: trovare sponsor per devolvere in beneficienze eventuali guadagni ed estendere il progetto all’Europa.
Il Sole 24 Ore – Pag. 6-7 Due pagine su maternità e infanzia, ricche di numeri.
Da una parte i dati sulla demografia in Italia, scorporati per provincia, in cui emerge che Bolzano è la città più prolifica d’Italia, con 1,57 figli. La media italiana è di 1,35. Nel 2006 il 10,32% dei nati in Italia è figlio di un immigrato. Dato interessante: nei grandi capoluoghi di provincia si fanno più figli in provincia che in città (città sempre meno a misura di bambino?)-. Focus sulla Francia, dove il tasso di fecondità si attesta sui due figli per donna, qua il contributo dell’immigrazione è meno rilevante che altrove.. Quindi “decisivo è, scrive Leonardo Martinelli da Parigi, il sostegno dello stato, mediante generosi assegni familiari (con due figli 120 euro al mese), aiuti ad hoc per chi ha tre o più figli (dal terzo la pressione fiscale crolla) e una politica di assistenza a 360 gradi per le coppie che lavorano”.
Nell’altra pagina altro interessante approfondimento sui nidi, ricchissimo di numeri. Il dato messo in luce è che cresce l’offerta di asili privati (+11,6%). Merito soprattutto del franchising con catene come Babyworld, Happychild ecc. Dentro questa percentuale (ma non si sa in che proporzione) c’è anche il privato sociale e viene citata l’esperienza del Consorzio Pan: “Pan raccoglie le esperienze non profit – afferma Claudia Fiaschi – con lo scopo di potenziare il numero di asili nido. Queste strutture infatti non sono un buon investimento per gli investitori tradizionali e se si insegue troppo il profitto, si rischia di ledere certi diritti”. Come a dire, il privato-privato non può garantire un buon servizio…
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