Cultura
Immigrati: i confini chiusi favoriscono i trafficanti
Così il card. Martino, presidente del Pontificio consiglio giustizia e pace, intervenuto oggi alla Colazione internazionale contro la detenzione degli immigrati presso Radio Vaticana
di Paolo Manzo
”I confini chiusi costringono coloro che non hanno alternative ad affidarsi ai trafficanti e ai contrabbandieri, e, all’arrivo nel Paese d’asilo, ad essere costretti a vivere nei campi di detenzione”. E’ quanto ha affermato questa mattina il cardinale Renato Martino, presidente del Pontificio consiglio giustizia e pace, intervenendo alla presentazione della Colazione internazionale contro la detenzione degli immigrati avvenuta questa mattina nella sede della Radio Vaticana.
L’iniziativa ha anche un carattere interreligioso: alla conferenza stampa infatti hanno preso parte anche Mario Scialoja e, presidente della Lega musulmana in Italia e Alan Naccache presidente della organizzazione ebraica giovanile Bnai Brith. Della Coalizione fanno parte 100 organizzazioni di tutto il mondo che si battono per la difesa dei diritti umani e chiedono misure alternative alla detenzione di immigrati e rifugiati.
”La storia ci mostra- ha spiegato il cardinale – che una politica che si concentra sui controlli migratori aumenta la vulnerabilita’ dei richiedenti asilo e li espone al rischio di sfruttamento”. ”L’uso crescente dei centri di detenzione da parte dei governi per scoraggiare l’immigrazione- ha detto ancora il presidente di Iustitia et Pax – e’ in conflitto con il diritto irrinunciabile ad essere protetti dalle persecuzioni e il diritto ad essere accolti e integrati nelle societa’ dei paesi d’arrivo”. Il cardinale ha anche sottolineato come la societa’ nel suo insieme abbia il dovere di tutelare i diritti umani e cio’ ”include i diritti dei richiedenti asilo, dei rifugiati e degli immigrati”.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.